no, non è elettronica, ma quasi.
I COMPONENTI
Le parti in questione sono due:
e il diodo:
FUNZIONAMENTO
La Resistenza si oppone ai soprusi frenandone la corrente. Nel ’44 la Resistenza Italiana era di valore troppo basso per contrastare l’ex-alleato e fu necessario un collegamento in serie usando delle resistenze americane.
Come noto, nella Resistenza la corrente scorre nelle due direzioni e quindi per irrobustire la narrativa vi fu aggiunto in serie un diodo: in questa maniera la corrente poteva fluire solo in un verso, quello giusto.
STRACCIAMENTO DI VESTI
Succede che FdI abbia una donna, una attivista che dice:
25 aprile 1945? 25mila donne stuprate. Dalla parte delle vittime dei partigiani: non chiamateli eroi
Ovviamente chi risponde? Uno storico? Uno studioso? No, l’ANPI. T’el chi:
In modo propagandistico e a dir poco grossolano, è stata sfruttata la ricorrenza del 25 aprile per denunciare gli stupri, ad opera dei partigiani, di cui sarebbe stata vittima una quantità inverosimile di donne, calcolata moltiplicando il numero 25 per mille: una cifra sparata intenzionalmente e senza alcun fondamento storico, allo scopo di presentare la Resistenza come un movimento criminale – tuona la sezione locale di Anpi –. Siamo dunque costretti a prendere posizione, da eredi e custodi di quei valori. L’intervento dell’esponente pistoiese di estrema destra si inserisce maldestramente nella strategia di riscrivere la Storia per assolvere il fascismo dai suoi gravissimi crimini, compresi gli stupri, le torture e le uccisioni di tante partigiane, equiparando episodi di violenza tra loro non paragonabili per sostenere che ’tutti colpevoli, nessun colpevole’ – aggiungono –. Sui crimini commessi dai fascisti esistono tuttavia fonti inconfutabili, in quanto frutto di ricerca storica e non di rozza propaganda priva di fondamento. Su 36mila donne partigiane certificate – concludono dall’Anpi, numeri alla mano –, 4.653 sono state arrestate, torturate, stuprate; 2.750 deportate, 2.900 trucidate
e relativa chiosa:
Le chiederemo infatti di portare le prove di quanto ha affermato nelle opportune sedi, tra cui quelle giudiziarie
IL DIODO STORICO
Non faccio il sostenitore della Maestripieri, però il diodo-storico non lo sopporto.
Per prima cosa mi chiedo perchè sempre l’ANPI si debba mettere di mezzo, si sentiranno anche custodi, ma credo che si tratti di una autoattribuzione. Ovviamente autonominarsi non è fascismo, ma non è nemmeno uguaglianza. Pazienza, andiamo oltre.
L’ANPI legge molto male le parole della Sig. Violetta. Non capisco perchè ne abbiano voluta dare una sola interpretazione, “partigiana”, o meglio unidirezionale, forse per colpa del diodo.
Analizziamo il flusso logico dell’ANPI, torniamo alla frase:
calcolata moltiplicando il numero 25 per mille: una cifra sparata intenzionalmente e senza alcun fondamento storico, allo scopo di presentare la Resistenza come un movimento criminale
Qui vi è l’effetto diodo: le 25.000 donne violentate, vi furono davvero. Non fu per opera di partigiani, a parte diversi deplorevoli casi, ma ad opera degli “alleati” (nel senso che tra di loro andavano d’accordo).
LE MAROCCHINATE
Il riferimento della Maestripieri, è alle tristemente note “marocchinate”.
Provo a riassumere per gli uomini di buona volontà.
Nel ’44, mentre gli alleati risalgono “lo stivale” arrivano fino alla valle del Liri, un reparto francese scavalca la linea Gustav e dilaga nei paesi ove compie i “soliti” saccheggi e, per gradire, stupri.
Non per banalizzare, ma questo dramma viene anche raccontato in un film: “La ciociara” con Sofia Loren.
Gli autori delle violenze erano marocchini inquadrati nei reparti francesi, e tale situazione durò oltre un anno.
ARISTOTELICAMENTE
Ora i francesi (seppur marocchini) erano alleati degli americani i quali erano alleati dei partigiani. Questo era (in parte) il fronte dei “liberatori”.
In tale contesto, durante le “marocchinate” non vi furono azioni contro gli aggressori, ma da quel che sento, il silenzio. Su questa vicenda, da quel che vedo, l’ANPI glissa, forse è l’effetto diodo.
Nessuno può dire che le marocchinate fossero opera dei partigiani (anche se A=B e B=C allora A=C), però questo loro silenzio non rende loro certamente l’onore che pretendono. Diciamo che se allora i partigiani avessero difeso anche le donne violentate, forse non avremmo avuto questo immane sacrificio.
La Maestripieri, forse si è espressa in modo frettoloso, ma la sostanza non cambia: degli italiani, che si proclamano paladini della libertà, hanno consentito e taciuto su questa catastrofe.
Infine, a quanto risulta, pare che anche dei famigliari dei partigiani abbiano subito queste violenze. Il che non migliora la scena.
LA DEVIAZIONE
All’ANPI questa storia non è gradita perchè devono mantenere lucida l’immagine dei liberatori stranieri. In altre parole per non fare dispiacere ai cugini francesi preferiscono che delle giovani italiane siano abbandonate. Ma allora da chi ci volevano liberare?
É da notare che nella risposta alla Maestripieri, l’ANPI commette il grave errore di “giocare” coi numeri: rispondono che la donna da detto “25 per mille” lasciando intendere che avesse preso il giorno 25 (di aprile) e moltiplicato per 1000. Come squallore direi che è abbastanza.
Perchè l’ANPI, non ha colto al volo, condannando anche chi compì quegli infami soprusi?
OPPORTUNE SEDI
Ma dico io, con tutti i problemi che abbiamo, questi dell’ANPI devono intimidire qualcuno con denunce.
Se i fascisti tappavano la bocca con l’olio di ricino, allora perchè altri tappano la bocca con le carte bollate? Fanno fatica a parlare al popolo?
Se amassero la verità discuterebbero con chi è di opinione avversa. In altre parole, tutti dovrebbero avere il diritto di esprimersi, anche se l’opinione altrui non garba e anche se fosse in errore.
In fin dei conti tutti sbagliamo, anche l’ANPI, ma forse non se ne accorge.
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