Pompisti maledetti!

La benzina sale di continuo, da almeno 50 anni.

DIFFICILE RICERCA

Per decenni abbiamo cercato di capire l’origine di questo male, di questa vorace voragine, che chiede sempre più soldi per lo stesso litro di benzina.

Spaziose fronti di illuminate menti c’hanno perso le notti a comprendere come fa a salire di prezzo un litro di gasolio. Alcuni, sull’onda new-age, correlavano il prezzo della benzina alle fasi lunari, altri lo legavano (il litro) al ciclo

mestruale.

 

Qualcuno nel tempo si era avvicinato alla verità: De Mauro, Pasolini, Mattei, giusto per ricordarne alcuni. Ovviamente qualcuno moriva (ammazzato) e qualcun’altro spariva e poi altri (i rimanenti) tacevano.

 

 

 

 

DANNO AL PAESE

Proprio a causa del traballante prezzo della benzina, l’Italia è nel tempo retrocessa tra i paesi industrializzati. Infatti pochi rischiavano di viaggiare o far viaggiare le merci perchè strada facendo, se uno doveva fare il pieno, rischiava di non poterlo pagare. Quindi molti lavoratori preferivano far la fila per la minestra e per il reddito di povertà (prima lo chiamavano di cittadinanza) piuttosto che andare al lavoro in macchina.

Un disastro totale. Addirittura la penuria di carburante aveva bloccato le manutenzioni alla viabilità: alcuni ponti o viadotti cominciavano a “ballare”, oppure qualche ponte cadeva. Infatti a Genova il ponte Morandi era in manutenzione, solo che i Benetton avevano preso il gasolio di camion (della manutenzione) per fare la spesa per la grigliata con gli amici a Cortina. Vai a sapere che il ponte sarebbe caduto il giorno dopo! Mannaggia! Se l’avessero saputo avrebbero spostato l’allegra grigliata, ovvio.

 

PETROLIERI IN DIFFICOLTÀ

Bisogna dirla giusta: il prezzo della benzina, non è mai dipeso dai petrolieri. Semmai i petrolieri hanno sempre avuto dei problemi a ricavare il giusto margine. Insomma facevano fatica a campare, e anche in casa vivevano male: la moglie che si lamentava e rimproverava ” ma che stai a giocare col petrolio! qui non mangiamo! Smettila di giocare a fare il petroliere e vai a fare l’operaio!“.  Sante donne , santa saggezza!

Anche i Moratti erano in difficoltà. Infatti per cercare di pagare le bollette della luce del box, la povera donna Letizia Moratti ha dovuto tornare in politica. Tutti noi avevamo tirato un sospiro il giorno che tornò a casa, dopo che era stata:

  • sindaca di Milano
  • assessore regionale
  • presidente regione
  • presidente Rai
  • ministra

Quando le proposero di  fare il Papa, fu lì lì per accettare, però quella sera doveva già fare il presidente alla riunione condominiale e allora dovette rinunciare.

 

 

LA RETE

I pompisti sono organizzati, infatti per poter operare con sotterfugi è necessario che abbiano una buona struttura di contatti.

Loro, i pompisti, sono organizzati in “reti” che è un insieme di stazioni di servizio, ed ogni rete ha il suo stemma o marchio.

Quando un pompista aderisce ad una “rete” egli diventa un “affiliato” proprio come vengono chiamati gli adepti nella camorra, nella ndrangheta e nella mafia. Avete capito lo spessore “morale” di questi personaggi?

I pompisti nel tempo hanno affinato delle tecniche raffinate per poter fare il bello e cattivo tempo con il prezzo della benzina. Lo chiamavano il “cartello-torello“.

 

IL CARTELLO-TORELLO

Il cartello-torello funziona così: una rete di pompisti aumenta moderatamente il prezzo alla pompa (ovvio, sono pompisti). Di conseguenza gli automobilisti borbottano e sacramentano e quindi vanno presso altre reti (di stazioni di servizio). Successivamente anche le altre reti aumentavano quel tanto che le persone tornassero alla prima rete. Questo “giro” si ripete così da anni, tanto che qualche “fantasista” ogni tanto abbassava di un minimo “cicinino” il prezzo: l’effetto sulla clientela era formidabile, tanto che molti automobilisti si erano abituati ad allungare il giro in auto “tanto il prezzo è sceso!“.

Quindi tutti a rincorrere sempre il miglior prezzo , ma questo “scappa” sempre, è come Achille e la tartaruga: irraggiungibile.

fonte: https://www.cronachedalsilenzio.it/2018/02/16/paradosso-achille-la-tartaruga/

 

 

MUSICA CAMBIATA

Mutatis Mutandis Mutande, tutto cambia, anche la biancheria intima. É bene ricordare che anche  l’Impero Romano è finito. E quindi adesso cominciano i tempi difficili per il furbetti del cartello-torello.

Basta con la furbacchionata del prezzo alla pompa che cambia ad ogni istante. Basta. Capitava che da lontano uno vedesse il cartello col prezzo, e mentre entrava nella stazione di servizio il prezzo si modificava. Addirittura succedeva che il prezzo cambiasse mentre il cliente faceva rifornimento. Dicevano: “il prezzo è soggetto a variazioni“. Che malcostume! Che faccia tosta!

Ed è così che si spiega  perchè i pompisti comparano tutto il comprabile. Alcuni compulsivi pompisti arrivavano a comprare borse da signora solo per il piacere di fare shopping. Ad un certo punto in Via Montenapo (NdR – Montenapoleone, a Milano), dovevano mettere il numero chiuso perchè tra arabi, russi (putiniani,  oligarchi) e pompisti era un casino che non finiva più. I residenti si lamentavano.

Tutto torna: quando si fanno i soldi facilmente le spese diventano “pazze”, mentre i poveri cristi non-votanti devono “tirare la lima”.  Non è giusto, ed infatti il-lo-la Presidente se ne è accorta (accorto?) e nel mentre che girava il ragù (sennò si attacca come i PD), ha pensato ad una geniale soluzione. A, il cambiamento! Come ci voleva!

 

RAGIONAMENTO

Ella (egli), presidentemente parlando, pensò:

Siccome il prezzo della benzina è “ostaggio” dei pompisti allora obbligo i pompisti a mettere bene in evidenza il prezzo dei carburanti. E se non lo fanno gli faccio un multone così!

Capito il succo del ragionamento? In questa maniera veniva stroncata l’avidità dei pompisti, e che facciano fatica come tutti, diamine!

Ad ella (egli) è bastato dare uno sguardo ai “suoi” dati (provengono da un suo ministero):

Ma non è sempre tutto rose e fiori: quel grafico era poco comprensibile, e allora chiese aiuto dall’estero.

 

 

COMPOSIZIONE DEL PREZZO DELLA BENZINA

Siccome, appunto, il grafico del ministero era un po’ criptico, allora lo hanno fatto rielaborare al gruppo di Peppa Pig, la differenza, giudicate voi,  è lampante:

fonte: https://it.motor1.com/news/572955/accise-iva-prezzo-benzina-diesel/

Dal grafico si evince che con il 12% devono mangiare petrolieri e pompisti, qualcosa lo portano via gli speculatori giocando sulle valute (ma è una frazione del costo industriale, ovvero una parte del 30% del prezzo), tutto il resto, ovvero il 60% se lo pappa lo Stato e non Peppa.

Detta in altra maniera, la materia prima costa (oggi , 26.01.2023) 86 USD che sono circa 79EUR, poi la filiera (importatori/raffinati raffinatori financo i pompisti) devono starci nel 12% del prezzo finale (1.8EUR/lt).

Fatemi capire: se il prezzo sale vertiginosamente la colpa è di quello che “ciuccia” il 12%? Ma hanno idea di cosa siano le proporzioni aritmetiche?

Che i petrolieri alzino il prezzo quando la materia prima sale, e NON scendano quando il barile scende, lo sa anche il mio cane, però l’amplificazione del prezzo è opera dello Stato e non degli operatori (pompisti & Co.).

 

EQUO COMPENSO DEL POMPISTA

Che il pompista possa guadagnare molto meno di quello che oggi riesce a scucire, non è affare dello Stato. Quel 12% di margine deve bastare a tutti gli operatori. Ovviamente il petroliere guadagnerà di più del benzinaio: è questione di classe e poi è necessario. Infatti è il petroliere che paga il politico e non il benzinaio. (sì, lo so, non tutti i politici, ci mancherebbe!).

Poi il petroliere a volte è un professionista e quindi non gli si può negare di certo il giusto compenso. Al contrario il pompista, essendo quasi illetterato è giusto che patisca le pene dell’indigenza. Egli si deve mettere in testa che la casta costa, costi quel che costi!

 

IL RINASCIMENTO

Chi lo poteva dire che il nuovo rinascimento italiano sarebbe passato da Fardelli d’Italia?

Nessuno!

E quindi anche l’annosa e spinosa questione del prezzo dei carburanti è arrivata alla soluzione: far punire i più deboli, i pompisti (al secolo “gestori”). Era una soluzione semplice da trovare e lei (lui) ci è riuscita:

 

Il provvedimento del Governo obbliga i pompisti a scrivere i prezzi su un cartello, in bella calligrafia (e non da galline) e poi la carta non deve essere riflettente (infatti riflettere troppo può far male).

Inoltre, quando un pompista deve cambiare il cartello del prezzo lo deve fare a passo di danza in maniera da rendere graziosa la procedura.

Da una povera tela [NdR – il decreto legge], ma con queste poche , semplici ed essenziali pennellate giuridiche si capisce la “potenza” dei Fardelli d’Italia.

Viva i Fardelli ed abbasso i pompisti! D’accordoo?

 

riferimento:

https://www.agi.it/economia/news/2023-01-10/come-composto-il-prezzo-della-benzina-caro-benzina-19569003

 

wp_12994621

Learn More →

Lascia un commento