Polizia Immorale

Si fa un gran baccano in questi giorni a seguito degli incidenti sociali in IRAN. Dicono che sia la Polizia Morale

IN ITALIA INVECE…

Di questi giorni la condanna di un agente della Polizia Penitenziaria.

E che avrà mai fatto? Semplice, ha messo dei like su una pagina Facebook che criticava (forse aspramente) il suo stesso Ufficio o Corpo.

Ovviamente il destinatario del dis-like si è immediatamente offeso ed irritato (a volte il Fissan™ non basta), la sua autostima era scesa  a zero: rifiutava il cibo e aveva smesso di radersi. Aveva anche smesso di farsi la doccia (e già molti ne sentivano la mancanza, della doccia). Insomma l’intero Corpo di Polizia era a terra.

 

UN LIKE

E che sarà mai un like? Ferisce? Disonora? Risulta che si possa portare in giro un dis-like? Cioè se mi fermano e mi trovano cinque dis-like in agenda, cosa rischio? É porto abusivo di strumento diffamatorio?

 

SENTENZA SUPERFICIALE

Saranno anche da rispettare le sentenze, però il padrone rimane il cittadino e non una astratta entità. Quindi se ho da dire allora dico, che piaccia o no.

I giudici, hanno ritenuto che un like su una critica, ancorchè pesante, potesse essere diffamatorio, lesivo.

Sentite che bella arrampicata sugli specchi del Diritto:

è peraltro evidente che l’apposizione del cosiddetto “mi piace” non costituisce un comportamento “neutro” e irrilevante, ma comporta l’espressione, seppur implicita, di un pensiero, di adesione al post e al commento che si legge e in relazione al quale si intende manifestare una condivisione, volendo così rendere evidente a tutti la propria adesione e la volontà di fare proprio il commento di cui si tratta.

 

Ecco qualche informazione: www.ilgiornale.it/news/cronaca-nera/mette-mi-piace-su-facebook-due-post-contro-polizia-2087371.html

 

C’ERA UNA VOLTA

Una volta, appena possibile si diceva che qui (Europa occidentale e USA) c’è il diritto di opinione. Che in URSS i criticoni li spedivano tutti nei gulag e in Cina li mandavano a mondare le risaie. Noi no, noi no!

 

SENTENZA ALIENA

Siccome tutti, escluso solo Padreterno, sbagliano, anche i sopracitati giudici hanno scritto una buona fesseria.

Per quanto vedo, il reo ha contestato, in sostanza, un clima di malessere all’interno del suo Corpo. Orbene: ma da dove cacchio vengono i “giudicanti”? Hanno mai sentito “Radio Carcere” di Radio Radicale condotta da Riccardo Arena? Hanno mai sentito di quanti poveri agenti si tolgono la vita in un anno? Se lo ricordano a memoria il numero o sono solo capaci di discettare “sapientemente” su inutili brocardi?

Il “like” non è neutro. Bravi, e con ciò? Posso essere in parte d’accordo ed esprimere una parziale approvazione: che male ci sarebbe? Secondo ‘sti geni del Diritto, un like equivarrebbe a uno che “scarrella” [NdR, in gergo, caricamento di arma automatica] e minaccia? Ma dai, stiamo seri…

L’articolo su Facebook era duro, quasi violento? Ma dai , siate seri! Ma davvero credete che un post su Facebook sia come ricevere una bastonata sul volto? L’avete mai provata? No? Ve la sconsiglio.

Che la situazione nelle carceri non sia idilliaca lo si sa da tempo: www.torinoggi.it/2022/11/22/leggi-notizia/argomenti/cronaca-11/articolo/botte-e-torture-ai-detenuti-di-ivrea-45-le-persone-indagate.html

Ma allora uno che non è d’accordo con qualcun’altro che deve fare? Tacere?

 

 

IL MECCANICO

In pratica, quando vado dal meccanico a sistemare i freni, mi aspetto che egli sappia il proprio lavoro, altrimenti è un dramma.  Allo stesso modo mi aspetto che un giudice sappia e conosca anche la realtà, altrimenti parliamo di persone che nulla hanno a che fare col Paese.

 

IL SOVRANO

É utile ricordare che il “padrone” è il popolo è non i chili di carta delle Leggi. Insomma,  ” è stato fatto il Sabato per l’Uomo e non l’uomo per il Sabato”. Ricordiamolo.

In altre parole, non basta la sontuosità del Tribunale e nemmeno le luccicanti toghe se poi non è chiaro il posto ove si sta vivendo.

E non mi si dica che si giudica solo sulle Leggi: la Legge definisce un perimetro, poi all’interno di questo perimetro qualche ragionamento lo si dovrà pur fare. Sono pagati per questo, sennò ci mettevo un bell’Arduino Mega!

 

COME AL SOLITO, I DUE BEI PESI

Se un magistrato fa il monello, beh, allora bisogna capire, lo stress, la fatica, il traffico, ecc. Insomma non è colpa sua. Per dire, se uno, magistrato, incolpa il marito della sua amante e lo mette nel gabbio, per “neutralizzarlo”, che gli si fa? Niente, un buffetto e via. Ecco, Loro (certi giudici) ci insegnano ad amare (amare loro, non agli altri).

 

L’AUTOCRITICA, QUESTA SCONOSCIUTA

Tornando alla Polizia Morale iraniana, a criticare gli altri è facile, divertente.  Tutti han da ridire sul “vicino” che è immorale e poi il porcile l’abbiamo qui, in casa.

Con questo non approvo violenze di nessun genere, e da qualunque paese, però un po’ di nostrana autocritica non farebbe male. Loro, in Iran avranno la Polizia Morale, ma noi non siamo da meno. Sì è vero ci manca il morto, è vero, però quando si priva un individuo della libertà si accende la miccia della morte lenta.

 

 

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