Vittorio Sgarbi

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«Stavo leggendo». «Stavo dormendo». «Pensavo che volessero scortarmi per cortesia». La versione di Vittorio Sgarbi è confusa e rabbiosa come quella di chi ha ricevuto una multa salata, e non l’ha mandata giù. Il personaggio del resto è noto per le sfuriate: l’ultima su Facebook è rivolta alla polizia ticinese «arrogante, prepotente e bugiarda».

Il critico d’arte nonché deputato emiliano è stato fermato sabato pomeriggio alla dogana di Chiasso-Brogeda dalla Polizia cantonale e sanzionato con una multa, per avere utilizzato nel traffico il lampeggiante della sua “auto blu” (l’auto d’ordinanza dei parlamentari italiani).

Una multa da 500 franchi che immancabilmente ha mandato su tutte le furie Sgarbi. Alla stampa d’oltre confine il noto personaggio televisivo ha dichiarato che non tornerà «mai più in Svizzera», dove si era recato per visitare il Festival del cinema di Locarno. «Potrò vivere serenamente senza Svizzera. Felici gli svizzeri, felici quelli che sono sottoposti a una polizia così priva di gentilezza e cortesia».

COMMENTO

Il comportamento avuto contro le norme anticovid lasciava immagina re che il personaggio avesse preso una certa “distanza” da certi usi e costumi del “potere”. Nella realtà, a fari attenuati egli si è manifestato esattamente come altri suoi colleghi obbedienti al partito, ovvero auto blu, corsia preferenziale e quanto altro possa essere appannaggio di un personaggio di potere. Nella fattispecie, il lampeggiante, egli ritiene che il mondo debba adottare gli stessi malcostumi (auto blu, ecc.) dell’Italia.