Una certa Cecilia Sala, che pare faccia la giornalista, è stata arrestata a Tehran con l’accusa di spionaggio.
Siccome in Iran ci sono gli ayatollah, mentre da noi abbiamo i magazzini pieni di democrazia da esportare (all’estero vanno matti per la nostra democrazia!), ecco che è utile qualche piccola riflessione.
IL FOGLIO
Questa giornalista (ma a leggere i suoi “articoli” verrebbe qualche dubbio) lavora niente po’ po’ dimeno che per il “Il Foglio”. Un famoso giornale che tutti vorrebbero leggere perchè zeppo di informazioni ed acute riflessioni.
Per esempio, sul Foglio ci scrive (beh, forse “scrive” è un po’ eccessivo) anche tal Iuri Maria Prado: un pioniere dell’inversione informativa e per tanto gli va resa la notorietà.
Il Foglio, fondato da Giuliano Ferrara, è ora comandato da Claudio Cerasa: tutte figure legate all’ambiente filo-israeliano per non dire sionista. C’è il sospetto che questo raro quotidiano sia praticamente la voce delle Comunità (sedicenti) Ebraiche: tutti pensieri dei sionisti d’Italia finiscono sulle sue pagine. Magari è un caso…
ASSANGE PRIGIONIERO
Quando Julian Assange era prigioniero per anni e solo per aver denunciato dei crimini contro l’umanità, tutti, dico tutti stavano zitti, compresi quelli del “Foglio”. Certi fatti dovrebbero essere ricordati. Forse perchè i sionisti non volevano dar fastidio agli USA, considerando tutti gli aiuti che ricevono dagli stessi americani.
SCOPO DELLA SALA
Difficile capire cosa ci sia andata a fare una giornalista di un quotidiano simil-sionista in Iran. A quelli del “Foglio” stanno sulle scatole gli iraniani (nel senso del governo) però mandano una loro giornalista come se fosse una corrispondente. Ma cosa doveva “corrispondere” questa Sala?
A sentirla parlare, e leggerla, non si coglie tutta questa grande preparazione che un corrispondente dovrebbe possedere, evidentemente saprà mostrare le sue doti in altre situazioni.
Inoltre non è chiaro quale fosse la necessità di mandare una corrispondente in Iran, sapendo inoltre che in Iran non hanno tutto questo grande amore per i sionisti (mentre al contrario manifestano totale fratellanza con gli Ebrei, quelli veri).
Sorge un dubbio: La Cecilia Sala è stata mandata per creare il caso, per provocare l’Iran, per creare il casus-belli. In effetti i sionisti sono pratici alla provocazione, basti pensare alla Prima Guerra mondiale ed al Lusitania.
LA VOCE DEGLI USA
La conferma che l’operazione della Sala sia una provocazione, la si ha dal comunicato di Biden del 29.12.2024 nel quale intimava all’Iran di liberare la giornalista: questo è il vero scopo, ovvero provocare il caso politico (e magari militare). Nel contempo gli USA vorrebbero che gli venga consegnato un cittadino iraniano-svizzero accusato di terrorismo. Ovviamente per le accuse di non ci sono prove, quel che è certo è un capace tecnico, ma per accusare di un crimine non basta avere delle competenze tecniche. Se conosco come funziona una bomba non significa che io possa collocarne una in una stazione ferroviaria a Bologna. Semmai quello è un “lavoro” da americani!
SIAMO SCHIAVI
Gli USA vogliono dall’Italia un iraniano, Mohammad Abedini, per poterlo dare in pasto ai coccodrilli, però noi in Italia stiamo ancora aspettando di fare giustizia per:
- Cermis (aereo loro)
- Ustica (copertura loro)
- Moby Prince (copertura loro)
- …e mi fermo qui…
CONCLUSIONE
Una giornalista va a “piantar grane” in Iran con l’intento di creare il “caso” e l’Italia sempre china a servire gli USA a loro volta comandati da Israele. Pare vi sia una certa somiglianza con la vicenda Regeni: prendono una persona con lo scopo di fare “casino”, tanto se poi va male chissenefrega. Io spero che la detenzione possa finire a breve (per tutti e due), però quanta pazienza dobbiamo ancora avere?
I sionisti sono il male, quello vero.