Chi è dotto e illuminato per dovere morale di comunità dovrebbe distribuire parte della sua sapienza (un po’ come le tasse).
Ecco qualche esempio:
Riporto il testo per amor di informazione e sentite che slancio d’umanità:
Vedo che i novax oltre a non avere un cazzo da fare e soldi da buttare, hanno ancora voglia di alimentare fake news e falsità. Che vita di merda fanno!?
Parrebbe che di professione faccia il medico, probabilmente un “molecolarista”.
MOLECOLARISTA
Lui non era medico (nessuno è perfetto), ma faceva il fisico alla Statale di Milano. Era Emilio Del Giudice. In una conferenza lanciò la “provocazione” singolare:
Una teoria perfetta è certamente sbagliata
Faccio grazia del percorso logico che il prof Del Giudice svolse, ma è interessante quando disse, parlando di certi scienziati che “ragionano” per molecole, qualcosa del tipo:
prendiamo un gatto e trasformiamolo in molecole, mettiamo nel sacchetto le molecole e poi chiediamo: “ricostruisci il gatto”.
Operazione impossibile. Questo paradosso del cattedratico, serviva a far capire che esistono diversi punti di vista e di analisi della “realtà”. Quantisticamente l’entaglement (connessione) rappresenta uno dei fenomeni “distorsivi” della realtà.
Insomma la realtà non è un insieme di mattoncini Kapla o Lego.
LIMITE ESPRESSIVO
Chi fa il medico per davvero dovrebbe possedere una caratteristica: la comprensione della persona. Se una persona è un “esitante vaccinale” non significa che sia un nemico, semplicemente ha dei dubbi. Avere dei dubbi è un passaggio naturale del processo inferenziale.
Vediamo qualcos’altro:
in questo messaggio egli sta seduto sulla riva (ma potrebbe essere anche la tavoletta del wc, con lo spazzolone in mano) e gode nel vedere passare i cadaveri (qui tralascio la traslazione figurata!).
Forse una delle sue specialità è la medicina legale che con i cadaveri ha una certa attinenza.
In ogni modo, poi qualcuno gli risponde:
qui riporto per precisione:
Prima di tutto scienza non è dogma. Uno scienziato deve sempre avere il dubbio altrimenti è bene che si faccia prete. Il fatto che in medicina si usi, ad esempio, la statistica non significa che sia una scienza esatta. Quanto al godere dei disagi altrui è squallore.
di conseguenza il dotto medico nonchè “cuggino” risponde, anzi rispondono in due come in un sano consulto “meddico”:
RAGIONAMENTO
Personaggi del genere sarebbero a loro dire dei medici, il che un pochetto mi preoccupa, per:
- livore
- logica
Livore è decisamente fuori luogo: siamo persone e parliamo tra persone, ognuno col suo carico di sensibilità. Se un medico ha in mente i profilati di alluminio (che sono tutti belli identici) allora che vada a fare il serramentista.
Poi la logica. “avere un dubbio” è una cazzata? E costui mi parla di scienza? Ipse dixit era la locuzione che tagliava le discussioni dei “dubbiosi” ante-galileiani. Se un argomento era già stato analizzato da Aristotele, era inutile ritornarci sopra: l’aveva già detto lui (Aristotele).
Quindi debbo arguire che codesto medico, nonchè “cuggino”, sia anche un aristotelico. Il che non è un peccato: è una sua libera scelta quella di chiudere le porte allo sviluppo.
Quanto al suo “collega” credo fosse reduce da una cena pesante. Che io sia ignorante è certo, è anche certo che io non sia in grado di leggere l’elenco telefonico. Lo so: sono un miserabile, ma non sono solo.
Se questi son medici…
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