Lo zainetto rivoluzionario

Le cose non vanno tanto bene. Siamo alla deriva, bisogna ritoccare la rotta.

Dobbiamo prepararci per resistere ed ecco che bisogna preparare lo zaino. Il caro e vecchio zaino del “resistente”.

CHIAMARSI

Prendere il telefono e chiamare, anche senza preavviso, basta chiedere: “puoi parlare?“. Chiedersi come va, come va la salute e via di seguito. Se chiamo una persona vuol dire che per me è importante. Se una persona mi ascolta vuol dire che sono importante per lui.

TROVARSI

Sì, dai, ci si vede…” e non succederà mai. Bisogna trovarsi, eleggere un luogo a ritrovo abitudinario e andarci di tanto in tanto. Va bene un qualsiasi luogo pubblico, anche una libreria, che adesso offrono anche il servizio ristoro.

Per trovarsi bisogna vestirsi decentemente (nel senso di non essere in pigiama) però è bello perchè è come addobbare a festa il proprio corpo. Lui, il nostro corpo, piange con noi e gioisce con noi, solo la morte ci separerà. Si merita un vestito decente.

Chi ha difficoltà a muoversi godrà del passaggio degli amici. Ci vogliono distanziare? E noi ci avviciniamo!

Il ritrovarsi è già rivoluzionario!

SCAMBIARE

Do ut des. Scambiare tutto (affetti a parte!). Chi sa fare una cosa aiuta l’amico, allo stesso modo bisogna far girare le conoscenze e le competenze. Se ho una idea è bene sia condivisa con altri e non solo per fini economici.

PARTECIPARE

Specialmente nell’ambito politico è necessario partecipare. La delega non funziona, non ha mai funzionato. La paura di parlare non ha senso. Allo stesso modo bisogna “chiedere”. Non bisogna aver timore: non ci sono domande stupide, semmai ci sono risposte stupide. Nelle iniziative, nel fare un cartellone, una ricerca e mille altre attività bisogna “buttarsi”. Nessuno è maestro, tutti siamo qui per imparare, l’un dall’altro.

Bisogna aver piacere nel vedere la partecipazione altrui: chi fa da se è già perso.

LA REGOLA DEL “TRE”

Periodicamente chiamo alcune persone. Ovviamente con il poco tempo che tutti noi soffriamo capita che uno non risponda. Pazienza. Provo una seconda volta e magari va ancora buca. Dopo un po’ provo la terza telefonata, se anche quella non va allora lascio stare: non lo chiamerò più. Quando un a persona non ti risponde o non ti richiama allora vuol dire che non ha interesse a sentirti. Basta saperlo.

LA REGOLA “NO-AUDIO”

Mandare pochi, pochissimi e messaggi audio. Mandare un messaggio audio è comodo per chi lo manda, ma scomodo per chi lo riceve (tranne quando si è al volante, col vivavoce). Insomma, se chi deve ricevere è importante allora gli scrivo, è una forma di cortesia.

LA REGOLA “CHAT-LIMIT”

Dare non più di 20 minuti alle chat, il tempo è prezioso e non va sprecato in fesserie. Ricordare che le vere notizie richiedono tempo e ricerca. Le vere notizie sono gli articoli documentati e non le schermate nelle chat. In certo senso le chat hanno contribuito a ridurre la comunicazione efficace.

 

CHAT E PARETO

Nelle chat i post possono essere divisi in tre categorie:

  • di commento
  • inoltrati
  • a valore aggiunto

I primi, quelli “di commento” sono i classici “maledetti!“, “non si vergognano!” e via sacramentando.

I secondi sono il normale inoltra: da Whatsapp a Facebook, a TikTok a Telegram e poi a Whatsapp. Una volta si usava busta e carta da lettere per le famose “catene di S. Antonio”.

L’ultima è la categoria che rappresenta il valore: una notizia viene confrontata oppure viene aggiunta una considerazione che “arricchisce” il post.

In pratica se scrivo 5 post, almeno uno (il 20%) dovrebbe essere a “valore aggiunto”, altrimenti si rischia di far diventare i “social” delle inutili cloache. In altre parole dovremmo sempre mettere del valore nelle azioni, altrimenti bastano i bot (chatbot).

Che c’entra Pareto? Semplice, il principio di Pareto determina che molti eventi sono al 20% e 80%. Per esempio potremmo dire che solo il 20% dei post o dei siti web sono “obiettivi” e gli altri 80% sono “mainstream” (inutili). Maggiori informazioni qui: Principio di Pareto – Wikipedia

 

OBIETTIVO CHIARO

Va bene, siamo in (quasi) guerra. Soft, ma guerra. Però, chi è il nostro nemico? Big-pharma? I travestiti? I Cugini di Campagna? Se non è chiaro il nemico allora non saranno chiari gli obiettivi. Le nostre forze devono essere concentrate, e non a “spaglio”.

NON FARE IL DODO

Ognuno si esprime e reagisce come può. Certo che fare il “dodo” non è il migliore dei modi per ottenere il risultato, anzi: diffidare dei dodo e dei dodo-infiltrati. Qui avevo scritto qualcosa sui “dodo”.

 

 

wp_12994621

Learn More →

Lascia un commento