Dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas contro gli insediamenti israeliani e contorno di razzi “art-attack”, da quel giorno dicevo i palestinesi civili vengono pian piano eliminati, secondo il criterio: “ha solo 5 anni, ma quando sarà grande sarà terrorista, quindi è meglio prevenire“.
La questione ha investito ancora una volta l’ONU, giusto per forma, tanto che hanno votato per raccomandare la “protezione dei civili e il rispetto degli obblighi legali e umanitari”.
Avete capito? É il “minimo sindacale” perchè un paese possa esistere. Per molto meno è stato fatto molto di più. Chiedetelo a Saddam o Gheddafi, una volta che sarete arrivati nell’aldilà.
Per il momenti abbiamo questi INFAMI (con le crocette rosse):
abbiamo, tra i migliori INFAMI (quelli che vogliono il massacro di civili):
- Stati Uniti
- Austria (ma non doveva essere neutrale?)
- Israele
- Croazia
- Cechia
- Ungheria
- Guatemala
- Paraguay
- Tonga (per me non ha capito la domanda ed ha votato alla segugio’s member)
poi i super INFAMI:
- Albania
- Australia
- Bulgaria
- Canada
- Danimarca
- Estonia
- India
- Germania
- Grecia
- Italia
- Giappone
- Olanda
- Svezia
- Ucraina
- Serbia
- Romania
Sono Super-infami perchè non hanno avuto nemmeno il coraggio di esprimere il lo piacere al genocidio. A titolo di esempio, l’Austria ha avuto l’ardire di proclamarsi a favore del genocidio (di palestinesi).
Dante Alighieri cacciava gli ignavi all’inferno in quanto nemmeno uomini da affrontare le proprie scelte malefiche. Oggi questi ignavi si preoccupano che lo stato criminale si sente “minacciato”.
Prendo questo sedicente “politico”, al secolo Salvini, già giovane padano di Vespri Siciliani (inteso come via milanese ove si trovava una sezione della Lega). Ammiriamolo tra i suprematisti sionisti:
Poi abbiamo anche uno che scrive dicendo di raccontare i fatti
Per tutti gli altri, in particolare la Spagna (membro UE e NATO), ha tanto di cappello per aver mostrato che il senso (minimo) del diritto non è morto, che la speranza non è spenta.
Per gli altri, prima o poi faremo i conti (civilmente, s’intente). State tranquilli.