Caro Babbo Natale,
lo so, sono monello, è da tanto tempo che non ti scrivo, colpa mia. Ricordo il profumo che le tue renne spandevano nell’aria cristallina della Notte di Natale.
Mi hai sempre portato i doni che ti ho chiesto ed a volte anche altro a tuo piacere. Non ti ho mai ringraziato abbastanza.
Quest’anno, ti prego, non mi portare regali, ma passa lo stesso da me, ne ho bisogno, e mi farai stare bene.
Poi, già che passi da me, e per evitare il ritorno con la slitta vuota, potresti portare via qualcosa da qui. Ho tante cose che non servono e magari potrebbero far felici altre anime dell’Ade.
Per esempio:
- potresti portare via la Presidente, ciacola tanto, ma serve a niente
- potresti portare via il Bassetti, che me lo ritrovo anche nei cassetti
- potresti portare via il Cavaliere, così smette di toccar il sedere
- potresti portare via il Mattarella, qui non serve la mozzarella
- potresti portare via il caro Letta, che solo “lotta” nella sua stanzetta
- potresti portare via Pregliasco, che faccia previsioni con davanti un fiasco
- potresti portare via lo stellato Conte, che di frescate ne dice molte
- potresti portare via la senatrice Segre, che mi fa le giornate agre
- potresti portare via il De Luca, e nasconderlo in una buca
- potresti portare via la sciüra Moratti, che a votarla è da matti
- potresti portare via la Quartapelle, che stia lontano, tra le stelle
- potresti portare via il Severgnini, che dia lezioni a bei bagnini
- potresti portare via il Parenzo, che è tra i peggiori, così la penso
- potresti portare via il Salvini, che sia un dj in mezzo ai vini
- potresti portare via Zelensky, a ritrovar gli antichi suoi tedeschi
- potresti portare via la Kaili, a lavorar la terra coi badili
- potresti portare via il Burioni, a brevettar vaccini per i droni
- potresti portare via la Ursula di UE, che tra gli onesti per lei posto non c’è
- potresti portare via il presidente USA, a cui siam stanchi di far le fusa
- potresti portare via il picciol Brunetta, non sulla slitta, ma sulla Lambretta
- … porta via quelli che vuoi, i più felici lo sarem noi.
Un grande abbraccio, mi manchi,
Mauro.
P.S. Per i Rothschild ti scrivo una lettera a parte, in privato. É meglio.