Lettera aperta al Sindaco di Busto

Siccome questa lettera non è stata pubblicata (nel febbraio 2022) allora la pubblico qui, direttamente.

 

Gentile Direttore [de “la Prealpina”],

Le invio, se può interessare, una risposta a quanto apparso sulla “Prealpina” (14 c.m.) in particolare in merito alle parole del Sindaco di Busto (in allegato).

questo il testo:

Preg.mo Sig. Sindaco, spiace apprendere dalle Sue parole, che i negozianti sono in grave difficoltà a causa della “nostra” presenza (Assemblea di Busto) .
A dirla tutta pensavo che i loro malesseri derivassero da una sfortunata congiuntura sanitaria ed economica.
È il classico problema del punto di vista.
Circa lo “stare a casa”, Ella converrà che tale affermazione è un pochino forte (almeno per i nostri stomaci), in altri tempi si raccomandava di “andare al mare” (ma era estate, ora potrebbe essere la montagna la mèta).
Questo Suo invito a restare a casa ha uno strano sapore, quasi di punizione: “e ora a letto e senza cena!”.
Ottimo, ma cosa abbiamo fatto per andare in punizione?
Non è una domanda capziosa, mi creda, se non altro per il rispetto del Suo e del mio tempo (=non amiamo inutili questioni).
Allora,  perchè in castigo? Sono anni oramai che cerchiamo di far sapere “altre” ragioni. Non lo facciamo per vezzo o per stupido spirito di contraddizione, semplicemente perchè ci poniamo delle domande.
Mi creda Signor Sindaco, a noi non viene concessa la parola, siamo bollati nel peggiore dei modi che si possa fare con un nemico: screditarlo.
Faccio notare che nella dialettica “onesta” esiste l’avversario e mai, sia mai, il nemico. Eppure, i toni, le frasi, a noi rivolte hanno tutto quel sapore, di acido.
Dov’è la ricerca dell’Unita Nazionale quando si cacciano via le persone? Non è questo, nei fatti, un attentato alla Costituzione?
Noi andiamo in piazza col microfono, al quale anch’Ella ebbe parola.
Non usiamo il nastro adesivo per chiudere la bocca, cerchiamo il bene di tutti, noi compresi.
Negozianti compresi, anche quelli che hanno dovuto chiudere piangendo.
Dove c’è un “ultimo” noi saremo lì, con lui.
Per quanto mi concerne, io parlerò finche avrò pensieri e respiro, mi costasse anche la vita.
Con ossequio…

cordialmente
[firma]

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