Le campagne stanche

Pian piano anche in Italia arriva il “fastidio”.

In tutta Europa gli agricoltori hanno cominciato a farsi delle domande. Non che in città le domande la gente non se le faccia, è che in città i “ritmi” sono diversi. Insomma è più facile “intortare” chi è in città. Mi viene in mente la favola del re-nudo: alla fine è proprio un contadino a dire: “… ma Sire, Voi siete in mutante!

Non sono agricoltore, ma non è difficile capire che anche in agricoltura arriva la “pressa” globalista-liberista. É talmente liberista (la pressa) che è in effetti é libera di vessare tutti, o quasi.

IL CIBO

Sarà brutto, ma il cibo viene dalla campagna. Sì, si possono fare delle farm verticali o in idrocoltura, ma alla fine della terra si ha bisogno, così come si ha bisogno del parmigiano sui maccheroni.

Vista l’importanza della campagna verrebbe da pensare che la campagna italiana debba essere tutelata, protetta, valorizzata. Parafrasando gli “illuminati” quasi ex-padroni delle Autostrade (i benetton), questo è un Paese Meraviglioso (hanno ragione: solo in Italia hanno potuto fare quello che hanno combinato).

Sul pianeta Terra quando si parla di cibo (e non di polimeri) si parla dell’Italia. E il cibo non cresce tutto da solo, ci vuole il sudore di qualcuno. Così, giusto per rinfrescare la memoria.

 

ALTRO GIRO

Siccome le città sono a buon punto:

  • 30Km/h
  • ZTL sempre più grandi e sempre più ristrette
  • autovelox a gogò (pecunia non olet!)
  • tra poco i tornelli per passare da quartiere a quartiere

mentre le fabbriche sono da anni nella semi-asfissia, ecco che ora è il turno di dare un bel colpo anche all’agricoltura (che già non era messa bene prima).

Non bastava la presa per i fondelli dei prezzi alla produzione, ora bisogna:

  • cedere il terreno per il fotovoltaico
  • rinunciare alle coltivazioni tipiche
  • certificare “ISO-9000” i chicchi di riso (ancora no, ma manca poco…)
  • e via cantando…

 

 

Se il cibo è buono, il merito è in cascata:

  • la moglie/morosa o la mamma (sì, è un effetto del patriarcato)
  • del salumiere o del fruttivendolo
  • del contadino
  • di Padreterno

 

CHIAMATI IN CAUSA

Succede che la Coldiretti sia stata tirata in ballo nelle odierne proteste. Chissà perchè, forse perchè:

  • è evidente che le cose non vanno bene
  • chi ha un ruolo di coordinamento e di indirizzo è responsabile

Sì, lo so , è la vecchia storia del “non poteva non sapere“. Però in questo caso il compito di queste organizzazioni (p. es. Coldiretti) è anche quello di prevedere e non solo di “vedere” e sedere (nel senso della sedia).

In ogni modo ecco la pronta risposta:

COLDIRETTI VERONA

Sarete sicuramente già stati raggiunti da informazioni circolanti sulla rete riguardanti l’organizzazione di una manifestazione a Verona nei giorni 23 e 24 gennaio prossimi.

Emulando le manifestazioni che si stanno svolgendo in altri paesi d’Europa e cavalcando le difficolta che il comparto agricolo vive, i soliti volti noti in cerca di visibilità colgono nuovamente l’occasione per farsi portavoce del malcontento della categoria.

Additandola come responsabile della presunta grave situazione in cui versa l’agricoltura nel paese, proveranno ad indebolire Coldiretti, l’unica organizzazione che ha sempre lavorato per mantenere alta l’attenzione dei governi nazionali nei confronti del settore agricolo, per esempio assicurando e difendendo in ogni legge finanziaria, sia la fiscalità delle imprese, che le agevolazioni riguardanti il gasolio agricolo (uno dei temi che in primis ha mosso la manifestazione tedesca).

 

É logico che la Coldiretti non sia la responsabile dell’Agenda 2030, ed è ancora logico che il disastro globale non è dovuto alla Coldiretti, ci mancherebbe, però quando uno sale in alto, sulla “torre”, deve avvisare il “popolo” che all’orizzonte ci sono dei pericoli.

Per quanto attiene ai “soliti volti noti” è normale: in democrazia ognuno è criticabile e questo diritto vale per i “noti” e sia per i “nuovi”.

E di pericoli per tutti, agricoltori compresi, l’Europa ne è piena. Ovviamente le intenzioni dell’Europa sono buone, sulla carta:

Obiettivi della politica agricola comune (https://agriculture.ec.europa.eu/common-agricultural-policy/cap-overview/cap-glance_it):

  • sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili
  • tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole
  • aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali
  • preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE
  • mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.

Porca paletta, ne avessero beccata almeno una!

Giusto in questi mesi zone della Pianura Padana devono essere riconvertite a parco fotovoltaico.

Possiamo un pochetto preoccuparci o tutto va bene, basta un nichelino per il gasolio per essere felici e contenti?

 

FANTASISTI

Ogni quarto d’ora una “raccomandazione” :

  • ridurre la CO2. Ma la CO2 la “respirano” le piante, si chiama fotosintesi clorofilliana, roba da 2 elementare
  • le mucche emettono metano. Non voglio essere volgare, ma anche io coi fagioli… (link)
  • carne sintetica (qui) per non far soffrire gli animali
  • sostegno al reddito degli agricoltori (ovvero due millimetri sopra l’acqua, per non affogare)

 

 

TUTTO COLLEGATO

Se è vero che le proteste “nordiche” sono legate prevalentemente ai costi, è altrettanto vero che oggi, nel 2024, non si può ancora ragionare a compartimenti chiusi. Oggi la protesta è di tutti i cittadini, agricoltori compresi (che infatti sono cittadini).

L’attenzione non può essere solo sostenibilità e globalizzazione , mentre antiche cultivar vengono bandite (di fatto).

Ci si dimentica che l’agricoltura è per forza tradizione, piaccia o no. Possiamo discutere sui vantaggi del sod-seeding, ma il bonarda lo fai solo con l’uva.

I cittadini-non-contadini cominciano a rendersi  conto che il cibo è “taroccato” e si sono resi conto che non esistono isole felici. Che senso ha lo sconticino sul gasolio se poi l’agricoltore è stritolato dalla GDO (Grande Distribuzione Organizzata)?

Diciamo che alcune domande cominciamo a farcele, tutti, sia quelli col forcone e sia quelli col mouse.

 

 

 

 

 

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