La trappola del cuneo

Il/Lo/La Presidente del (Gran) Consiglio, ha esternato. In particolare:

Lei, il Presidente, è contenta: finalmente un buon risultato!

e poi:

tg24.sky.it/economia/2023/01/31/taglio-cuneo-fiscale-buste-paga-gennaio-2023

twitter.com/FratellidItalia/status/1620041534031921159

 

 

COS’É IL CUNEO FISCALE?

É l’insieme delle imposte che gravano sul lavoro in particolare quello dipendente. Chiaramente le imposte, in generale sono necessarie per mandare avanti “la baracca” cioè far funzionare i servizi (mica tanto) e dare lauti compensi ai pelandroni (sì, questo sì).

In altre parole, riducendo il cuneo fiscale lo Stato incassa di meno.

 

RAMADAN DI STATO

Se fossimo in periodo di Ramadan , il taglio del cuneo sarebbe cosa buona e gradita.

Uno  Stato “che tira la cinghia” è sempre ben visto, è molto apprezzato. Gli investitori vogliono gente snella e performante (secondo loro).

Se qualcuno ha “qualche chilo in più” vuol dire, secondo la finanza, che sta accumulando ricchezze a discapito di qualche oligarca occidentale.

Insomma, lo Stato Italiano ha deciso che dobbiamo essere dei bravi fedeli. Fedeli a chi? A Lui, allo Stato, agli altri semmai va il 5 per mille.

Un fedele al digiuno ha pochi grilli per la testa (semmai stanno già fritti nel piatto, con la immancabile fettina di limone).

Un fedele al digiuno è più che resiliente: è chino e prono.

 

 

 

 

STRANO IO INVECE…

Chissà perchè ho sempre pensato che un Stato, un consorzio di persone, potesse far stare meglio tutti quanti. Vai a capire il cervello: a volte la testa sforna pensieri strani, da stupidotto.

Nella realtà lo Stato serve per concentrare un bel gruppo di tontoloni e fessi in modo che chi li vuole abbindolare non deve fare stroppa strada. É un po’ come fare la spesa al centro commerciale: trovi tutto lì senza fare molta strada. ‘Na figata!

 

E QUINDI MELONI

Non è giusto infierire. Ella , il Presidente, sta facendo i compitini per benino, in bella calligrafia:

Secondo il Meloni-pensiero (non suo) se il PIL sale e lo spread scende allora tutto va bene.

Va bene, promossa in “economia domestica”. Poi nella realtà la faccenda è un tantinello più complessa. Però stiamo “leggeri” a livello di Fardelli d’Italia.

Prima di tutto se lo spread scende vuol dire che avremo maggiore facilità ad indebitarci (coi soliti noti). Quanto al PIL significa solo che è aumentato il fatturato, il cui valore è dato da diversi fattori (inflazione inclusa) e che al popolo serve proprio a gnente!

Pensare che questi due, spread e PIL, possano essere uno strumento di piacere è quasi una perversione. Diciamo che sono una alternativa al frustino ed al cuoio catenato.

 

MA LA CINGHIA…

Alla fine la cinghia la tira il popolo, la tira due volte.

Il taglio delle imposte significa che verranno conseguentemente (e su questo stanno zitti!) tagliate anche le spese. Quindi, proseguendo sul solco già tracciato dal senatore a vita eterna, ovvero  Monti, ci saranno tempi più lunghi per l’assistenza sanitaria, strutture insufficienti e via cantando. Tanto i patrizi , i loro pargoletti cari li mandano alla scuola privata e non priva di quattrini. E chissenefrega se mancano i fondi per l’istruzione per la formazione! L’importante è il PIL!

IL PECORONE FELICE

Il pecorone felice gode perchè ha capito che il cuneo è stato infilato nelle imposte. É felice il pecorone, non è mai stato così bene da quando il cuneo si è insinuato nelle imposte. Wow!

 

LA BUTTO LÌ

Invece di tagliare le imposte non sarebbe forse il caso di spendere meglio le risorse del Paese? Ci vuole qualche anno di più, ma il beneficio sarebbe molto più duraturo e virtuoso. Il taglio del cuneo fiscale è una buffonata.

A tirare troppo la cinghia alla fine ci guadagna uno solo, indovina chi…

 

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