La Sanità è malata, siamo alla “vigile attesa”?

Il contratto di lavoro del comparto Sanità è ancora fermo senza le firme.

Già il fatto che un lavoratore debba fornire la propria prestazione senza la garanzia di un contratto sarebbe un fatto grave, ma è ancora più grave se si considera che tale contratto riguarda il bene più prezioso per i cittadini: la salute.

Siccome non sono mica tutti azionisti di Visibilia, capita che il popolo si debba rivolgere alla sanità pubblica non potendo beneficiare delle cliniche private ad uso esclusivo delle elitès. Se nella sanità pubblica mancano i soldi, basta abbassare il livello di servizio, ridurre le prestazioni ed aumentare le liste d’attesa. Pazienza, tanto son pazienti.

Sarebbe bello far sapere quanto costa ai cittadini la “campagna d’Ucraina” che già non bastava quella di Russia dell’Armir. A proposito, giunge voce che fu proprio la disfatta italiana in Russia a far montare la rabbia di piazzale Loreto. Visto mai…

 

Il prode Rutte, questa volta nella veste di Segretario della NATO, dice che bisogna “dare di più” (Umberto Tozzi non c’entra), ovvero il contribuente italiano deve spendere in armamenti il 2% del PIL, che in soldoni sono 15 miliardi. Tanto non li spende mica lui. Ora siccome quei soldi non possono essere presi a debito (ce lo impone l’Europa…) allora bisognerà tagliare. Chiaro?

 

COMUNICATO DI USI PUBBLICO IMPIEGO rinnovo_sanita_genn_2025

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