La Russia delinea le condizioni per l’accordo di pace in Ucraina (rt.com)

Kiev dovrebbe escludere l’adesione alla NATO e all’UE e rispettare i diritti delle minoranze, afferma il vice ministro degli Esteri di Mosca

 

Il conflitto ucraino potrebbe essere risolto se Kiev dovesse impegnarsi nuovamente nel suo status neutrale, riconoscere “nuove realtà territoriali” e dichiarare il russo come lingua di stato, ha detto il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin in un’intervista rilasciata sabato.

Parlando all’agenzia di stampa TASS, il diplomatico ha detto che Mosca “è convinta che un accordo di pace sarà possibile solo se le forze armate ucraine cesseranno le ostilità e le spedizioni di armi occidentali saranno fermate”.

Ha anche sottolineato che per raggiungere una pace duratura, l’Ucraina “deve tornare a uno status neutrale non allineato” e “rifiutare di aderire alla NATO e all’UE”, aggiungendo che Kiev dovrebbe riconoscere le “nuove realtà territoriali” emerse dopo che le persone hanno esercitato il loro diritto all’autodeterminazione. Il diplomatico si riferiva a quattro ex regioni ucraine che hanno votato in modo schiacciante per unirsi alla Russia nei referendum pubblici lo scorso autunno, così come alla Crimea.

Galuzin ha osservato che un altro elemento cruciale di qualsiasi accordo di pace è l’impegno di Kiev a rispettare i diritti della popolazione russofona del paese e di altre minoranze.

“Il russo dovrebbe essere designato come lingua di stato a livello legislativo. È necessario garantire che i diritti umani fondamentali, compresa la libertà di fede, siano rispettati in Ucraina”, ha sottolineato.

Sabato, Mikhail Podoliak, un assistente del presidente ucraino Vladimir Zelensky, ha respinto le condizioni di Mosca, emettendo la lista di richieste di Kiev. Questi includono l’immediato ritiro di tutte le truppe russe dal territorio che Kiev rivendica come proprio, l'”estradizione di criminali di guerra”, la creazione di una “zona cuscinetto” sul territorio russo, nonché “la rinuncia volontaria ai beni russi sequestrati in altri paesi a favore dell’Ucraina”.

All’inizio di questa settimana, l’addetto stampa del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che mentre Mosca non vuole che il conflitto ucraino sia congelato, non ci sono ancora prerequisiti per un accordo di pace, sottolineando che Kiev ha vietato qualsiasi colloquio con l’attuale leadership russa.

 

COMMENTO

Si tratta, in sostanza, dei punti dell’accordo di Minsk. Molto probabilmente Kiev non accetterà, e sarebbe un peccato, perchè la “tabella di marcia” richiede l’escalation e non la pace, altrimenti non saremmo arrivati sin qui.

 

 

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