L’IDF afferma di aver preso di mira i “terroristi” palestinesi nel campo profughi di Jenin.
Le forze di difesa israeliane e il servizio di sicurezza Shin Bet hanno lanciato un’offensiva su larga scala lunedì mattina presto, cercando di “contrastare la minaccia del terrorismo” in tutta la Cisgiordania. L’operazione congiunta avrebbe preso di mira un quartier generale militante nel campo profughi della città di Jenin.
L’IDF ha confermato di aver colpito “infrastrutture terroristiche” in città intorno alle 2 del mattino, sostenendo che il campo di Jenin era stato trasformato in una “roccaforte terroristica”. L’esercito ha detto di aver fatto irruzione in un quartier generale congiunto di più gruppi armati che “fungeva da posto di osservazione, luogo di ritrovo per terroristi armati prima e dopo atti terroristici, un deposito di munizioni e bombe e un centro di comunicazione”.
“Non staremo a guardare mentre i terroristi continuano a danneggiare i civili usando il campo di Jenin come nascondiglio”, ha aggiunto l’esercito israeliano in un breve comunicato stampa.
“Stiamo agendo per smantellare questo nido di calabroni”, ha scritto in un tweet un portavoce militare israeliano, il tenente colonnello Richard Hecht, sostenendo che “i siti operativi utilizzati dai terroristi” sono “situati vicino a scuole, un centro medico e case civili”.
Secondo il ministero della Sanità palestinese, almeno un cittadino è stato ucciso e un altro gravemente ferito durante il raid.
Israele occupò la Cisgiordania durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967 e iniziò a costruire nuovi insediamenti nel territorio. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha dichiarato che tali azioni non hanno “alcuna validità legale” e costituiscono “una flagrante violazione del diritto internazionale”. Tuttavia, Israele contesta questa posizione.
La restante parte palestinese della Cisgiordania è formalmente sotto il controllo del presidente Mahmoud Abbas, ma Israele conduce regolarmente incursioni militari e di polizia nell’area con il pretesto di combattere l’estremismo e il terrorismo.
Il mese scorso, elicotteri israeliani hanno condotto un raid a Jenin, uccidendo sette palestinesi, tra cui due adolescenti. In un altro incidente, otto soldati israeliani sono stati feriti da una bomba sul ciglio della strada tra scontri con militanti palestinesi armati. Diversi giorni dopo, un drone israeliano ha colpito un’auto che trasportava tre palestinesi sospettati di aver attaccato un posto di blocco dell’esercito, nel primo caso di omicidio mirato in Cisgiordania dal 2006, secondo il Times of Israel.
COMMENTO
Era da un po’ di mesi che IDF (esercito israeliano) non faceva un giro nella west-bank. Insomma prima di andare in ferie hanno pensato bene di dare una sistemata ai palestinesi.
Sono sempre affascinato dai “due pesi e due misure”: Israele può fare quello che vuole, anche uccidere potenziali attentatori, mentre Iran o Siria non devono permettersi di avere certe “amicizie” altrimenti arriva un bel bombardamento aereo. Non fa una piega.
La cosa peggiore rimane la squallida lista di figuranti pro-Israele. ah, la dignità!