Clara Abatangelo

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“Si invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci”, si legge nel cartello appeso in bella mostra alla Ubik. “Non lo abbiamo perché è autoprodotto, ma non lo venderei comunque perché non potrei mai chiedere alla mia dipendente di colore, o al mio collega omosessuale, di seguire un cliente che chieda un libro in cui si dica che loro sono persone contronatura”

 

COMMENTO

Piaccia o no, un libro rimane nell’ambito delle opinioni. Con questa azione l’imprenditrice si erge a giudice delle idee, operazione già mal tollerata da un politico e assolutamente illogica, se non strumentale, da parte di chi dovrebbe diffondere cultura. Vale la pena ricordare che vendere un libro non è come vendere un detersivo.