Questo racconto è inserito in “Rollback!”, scaricabile integralmente qui:
https://www.stadiofinale.it/wp-content/uploads/2024/12/rollback.pdf
MONOREDDITO FAMIGLIARE
Nel 1975 un solo reddito poteva mantenere tipicamente una famiglia di 4 componenti (padre, madre e due figli). Vacanze, minimo 15 giorni, frigo pieno, svago e studio.
Normalmente era il padre a lavorare all’esterno, mentre la madre, oltre al lavoro per la famiglia, svolgeva talvolta altri lavori (part-time, ecc.).
MITICA “128”
Quarant’anni addietro una famiglia acquistava la mitica 128 FIAT. Ci volevano quasi 10 stipendi, ma alla fine la macchina era lì, pronta per andare in vacanza, a trovare i parenti o per andare a prendere la verdura dallo zio in campagna e via dicendo.
Oggi per una macchina simile, diciamo una 500 L FIAT, ci vogliono 19 stipendi da operaio.
In fabbrica sono arrivati anche i robot, ma il prezzo invece che diminuire è salito.
Per i numeri: una 128 Fiat costava 1.320.000 Lire ed un operaio guadagnava 133.600 Lire al mese. La nuova 500 L costa 24.000 € ed uno stipendio medio è di 1300 € al mese.
POTENZA INDUSTRIALE
Erano gli anni ‘80 e l’Italia era la 5^ potenza industriale al mondo. Era l’italietta, quella della liretta[1].
Negli USA, vetrina del mondo progredito e progressista, c’erano le grosse corporation e qui in Italia c’erano, in prevalenza, le medie e piccole aziende padronali.
Bisogna ricordare che l’evoluzione industriale italiana nel dopoguerra è stata tutta opera del Paese.
La “storia” che l’Italia si sia risollevata grazie al piano Marshall[2] , è una evidente
“forzatura”, magari utile agli atlantisti.
Con buona probabilità il piano “ERP”[3] (European Recovery Plan) favorì la ripresa, la quale comunque avvenne solo grazie agli sforzi del popolo. Nulla fu regalato.
Questa operazione americana fu, nei fatti, un escamotage per consentire
all’industria statunitense di poter vendere il loro surplus manifatturiero[4] e
nel contempo diffondere l’immagine “positiva” degli USA. Tale aspetto è stato colto nel cinema, in particolare grazie al ruolo di Alberto Sordi ne “Un americano a Roma”[5].
Dall’ERP (Piano Marshall) l’Italia ebbe un finanziamento[6] di 1.508 milioni di dollari[7], però questo prestito era vincolato
all’acquisto di prodotti americani. In sostanza il Tesoro americano finanziava le proprie imprese le quali potevano
“radicarsi” stabilmente in Europa.
Diciamo che furono sostituiti i carri armati con le filiali delle corporate. Fu certamente un buon investimento per gli USA.
Negli anni successivi il Paese “decolla”, la qualità della vita ha un netto miglioramento, almeno per quanto riguarda gli usi dell’elettricità[8] e gli spostamenti. Infatti, lavatrici ed automobili, insieme alla televisione, diventano i “liberatori” delle classi meno abbienti. Viene attraversata la crisi petrolifera e varie altre crisi mondiali, ed arrivano gli anni ‘80.
Sul finire degli anni ‘80 gira la voce che le aziende padronali siano inefficienti e prive di prospettive nello scenario della
globalizzazione[9].
Sempre nello stesso periodo gira la voce che le aziende virtuose siano quelle che hanno quasi solo costi variabili al posto dei costi fissi.
È il periodo del “Made in Italy”.
Poi succede qualcosa e il vento cambia: inizia una emorragia di ricchezza.
(fine della prima parte)
https://t.me/+CsTRmICO3ho5MDZk
1 https://www.studioservice.com/quando-litalia-era-la-quarta-potenza-mondiale
2 https://it.wikipedia.org/wiki/Piano_Marshall
3 https://www.storiologia.it/marshal/marsh2.htm
4 L’economia di guerra insieme alla disponibilità illimitata di risorse ed energia, avevamo avviato una capacità produttiva straordinaria.
5 https://it.wikipedia.org/wiki/Un_americano_a_Roma
6 Una parte del finanziamento, per una quota del 12% dell’ERP, erano prestiti effettivi.
7 https://www.storiologia.it/marshal/marsh3.htm
8 https://www.stadiofinale.it/leterna-diga
9 https://www.giovannicarlini.com/l-impresa-padronale-its-time-to-open-our-minds-prof-carlini