COVID, COVID!
Come già negli ultimi 2000 anni (almeno), ogni anno arriva l’influenza. Ogni inizio inverno i giornali ci provano a dare l’allarme: “in Cina vi sono già stati X decessi a causa del virus” dove x è un numero che va da una a due mani.
La prima volta che lessi una “notizia” del genere ero all’Ortica (Milano), di mattina, mentre facevo colazione. Era il 1999. Pensai fra me e me: “maremma da corsa! con tutto rispetto per quei morti, ma ‘sti cinesi sono più di un miliardo e sono morti in 5: dov’è il problema?” Poi ogni anno il solito allarme.
Poi la Sars arriva ed è più fastidiosa, sì, però non è la Spagnola (per fortuna) e lo dicono i numeri, ma la paura rimane.
LOCKDOWN E TACHIRIPINE
Siccome il virus è mobile, allora tutti chiusi in casa: si scrive lockdown e si intende arresti domiciliari.
Tutto fermo, tutto bloccato. Il morbo si propaga in linea retta come il laser o le microonde, e allora ecco che nei pochi negozi aperti arrivano i bei pannelli di plexiglass. Con queste contromisure il morbo è in affanno.
RISCHIO POSTI DI LAVORO ECONOMIA
I lavoratori che possono, lavorano da casa, una volta si diceva telelavoro, ma sembrava brutto e allora ecco la soluzione: smart-working. Come se fossero solo gli anglosassoni a lavorare! Per gli altri lavoratori, quelli che non si possono portare i profilati di alluminio a casa, per costoro: ciccia! Così imparano a non fare i lavoratori digitali, tié!
Poi qualcuno si accorge che qualche soldo, almeno per il pane, bisogna darlo a chi rimane senza salario. A quel punto il problema diventa: dove prendere i soldi da dare ai “temporanei disoccupati”. Qui la solidarietà non c’entra: il ricco per essere ricco ha bisogno di tenersi i soldi (e quindi non può aiutare gli altri), di conseguenza serve un’alternativa.
SOSTEGNO FINANZIARIO
Il nostro (nel senso che noi gli apparteniamo) Governo Europeo, una mattina, dopo la pausa caffè ha pensato di mettere sul mercato un “prodotto” finanziario, ovvero una obbligazione, in modo da ottenere dei soldi subito da poter distribuire ai senza reddito.
Tecnicamente una obbligazione è una sorta di prestito che può essere scambiato in borsa un po’ come col grano o le azioni. Una obbligazione può avere una cedola ovvero un rendimento periodico. Alla scadenza dell’obbligazione il detentore riceverà il valore nominale.
Questa obbligazione ha un bel nome: Support to mitigate Unemployment Risk in an Emergency, al secolo: SURE, mica paglia!
QUALCHE DETTAGLIO
Allora, SURE è una obbligazione, zero cedola, con acquisto (abbastanza ovvio) sotto la parità: per 100€ di obbligazione si paga di meno, e quel meno rappresenta il guadagno dell’investitore. Passiamo ai numeri: il prestito ammonta a 99 miliardi di euro (in tranche), con scadenze dal 2030 ed oggi il titolo vale sulla borsa poco più di 80 €. Se consideriamo l’arco temporale, possiamo dire che il rendimento di questa obbligazione è del 5.4% annuo.
VENGHINO SIORRI!
Questa è una obbligazione molto buona: la rendita è elevata se si considera che l’emettitore è l’Unione Europea, ovvero un “ente” economicamente robusto. Insomma la regola è sempre la stessa: poco rischio, poco guadagno. Qui invece abbiamo poco rischio e molto guadagno. Piatto ricco!
Visto che SURE è una operazione interessante ecco che abbiamo gli sponsor dell’obbligazione, ecco cosa diceva Paolo Gentiloni:
Il programma SURE ha svolto un ruolo cruciale nel proteggere i lavoratori subordinati e autonomi dai peggiori effetti dello shock economico causato dalla pandemia. La relazione odierna indica che fino a 30 milioni di persone e ben 2,5 milioni di imprese in 18 paesi dell’UE hanno beneficiato di questo innovativo programma europeo. E gli Stati membri hanno risparmiato circa 5,8 miliardi di euro prendendo in prestito questo denaro dall’UE piuttosto che sui mercati. In attesa dell’introduzione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, SURE offre un esempio incoraggiante di ciò che la solidarietà europea può offrire ai nostri cittadini.
Poi c’è anche il buon Johannes Hahn, che di mestiere è Commissario per il Bilancio e l’amministrazione, ha dichiarato:
“Per la prima volta nella storia, la Commissione ha emesso obbligazioni sociali sui mercati, per raccogliere fondi che hanno contribuito a mantenere i posti di lavoro durante la crisi. Come dimostra il rapporto sul sostegno temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (SURE), l’impatto positivo per le aziende e i loro dipendenti è concreto e tangibile”.
Giusto per la cronaca, il nobile Gentiloni era quello che voleva regalare un pezzo di mare italiano alla Francia, poi la cosa finì lì e non fu ratificata:
un autentico “glorioso”! Evviva!
NON SIAMO SOLI
Il “programma” SURE è stato abbracciato da molti stati, perchè come dice la Von Der Layern: “nessuno rimanga indietro” (così tutti possono essere …!).
Guardate bene la lista degli stati che hanno aderito al prestito. Ora dovete sapere che nelle trattative finanziarie, prima di sedersi al tavolo bisogna sapere chi è il “pollo” e in modo complementare si scoprirà chi è la “volpe“. Guardate bene la lista: chi manca?
Va bene, vi ricopio le celle di Calc (i valori sono in miliardi):
Belgium | 8,197 |
Bulgaria | 0,971 |
Cyprus | 0,632 |
Estonia | 0,23 |
Greece | 6,2 |
Spain | 21,324 |
Croatia | 1,6 |
Hungary | 0,651 |
Ireland | 2,473 |
Italy | 27,438 |
Lithuania | 1,1 |
Latvia | 0,472 |
Malta | 0,42 |
Poland | 11,236 |
Portugal | 6,2 |
Romania | 3 |
Slovenia | 1,113 |
Slovakia | 0,63 |
Czechia | 4,5 |
tot | 98,387 |
RIASSUMENDO
Questi sono i passaggi del raggiro:
- con il COVID ci hanno fatto credere ad una imminente strage planetaria da influenza
- con il LOCKDOWN hanno bloccato le attività produttive mettendole a rischio
- con i BONUS hanno aumentato il debito pubblico
- con i BOND SURE hanno finanziato il sostegno al reddito
- poi la UE rimborserà il prestito
- poi i CITTADINI verseranno nelle casse UE
- quindi la FINANZA guadagnerà avendo speculato sul COVID/LOCKDOWN
- infine, i cittadini diverranno più poveri, ma saranno salvi. Da che?
QUALI ALTERNATIVE?
Vi ricordate del Quantitative Easing ai tempi di Draghi? All’epoca c’era della speculazione sull’euro e la naturale contromossa fu quella di stampare più “euri”. Certo, c’era il rischio inflattivo, ma pochi batterono ciglio.
Ora, quando sono dei lavoratori ad essere in difficoltà, non vengono stampati altri “euri”, ma ci si rivolge ai benestanti perchè diano del pane ai poveracci i quali comunque si dovranno vendere l’argenteria per rimborsare i benestanti. Chiaro, no?
Ultima domanda: chi è il complottista?
P.S. ho messo in evidenza la foto del vegliardo (che veglia) Presidente, il quale … non dice niente.