Roberta Damiata

 

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/trasfusioni-sangue-professor-carella-nessuna-differenza-2009667.html

Professore, prima di addentrarci nel discorso da ematologo che le appartiene, vorrei un suo parere sulla sentenza giudice che ha autorizzato l’operazione salvavita del bambino, nonostante il rifiuto dei genitori.

“In casi del genere, l’assegnazione della patria potestà nella decisione dell’ erogazione delle cure mediche a vantaggio di un soggetto di minore età, spetta proprio all’ambito giuridico. A supporto di queste valutazioni è però scontato che vi siano considerazioni scientifiche basate sul principio medico di garantire le migliori cure a favore di qualsiasi soggetto, in un contesto nel quale l’urgenza condiziona strettamente la vita stessa del paziente”.

La richiesta dei genitori era fondata?

“Non c’è nessuna differenza di qualità e sicurezza del sangue ottenuto da soggetti vaccinati e non vaccinati per Covid. Nelle ultime settimane si sono diffuse fake news, che riferivano di una tendenza alla ipercoagulazione del sangue di soggetti sottoposti a vaccinazione. Queste informazioni sono totalmente false. La valutazione dell’assetto coagulativo dei soggetti vaccinati, non si discosta nella maniera più assoluta rispetto ai soggetti non vaccinati. L’unica significativa differenza è rappresentata dal fatto che i soggetti vaccinati, al pari di quelli che hanno sviluppato l’infezione da Covid, presentano nel loro sangue anticorpi specifici per il virus”.

Quando viene fatta una trasfusione, le sacche di sangue del donatore come vengono lavorate?

“La preparazione dei prodotti derivati dalla lavorazione del sangue, emocomponenti, avviene in ambienti dedicati, presso strutture ospedaliere specificamente autorizzate e accreditate dalle regioni italiane. Il processo richiede un complesso iter di controlli di laboratorio. Questo per garantire che il donatore non sia portatore di malattie infettive trasmissibili con la trasfusione, e portano, nel caso della donazione di sangue intero, all’ottenimento finale di tre prodotti (globuli rossi, plasma e piastrine) disponibili, una volta superati tutti i test, ad essere destinati alla trasfusione di pazienti. Nel caso del plasma, ci sono poi ulteriori lavorazioni per ottenerne farmaci derivati come fattori della coagulazioni. Tra gli esami, vengono svolte caratterizzazioni di gruppo sanguigno, in alcuni casi anche particolarmente complesse, per definire la compatibilità ideale tra il donatore ed i pazienti, che riceveranno il sangue. Per semplificare, il sangue di un donatore subisce delle modifiche e dei controlli sostanziali prima di essere trasfuso ad un paziente. Non avviene in automatico”.”

 

 

COMMENTO

L’articolo, già dal titolo, tende a screditare l’ipotesi dei genitori del minore coinvolto. Chi ha dei dubbi sul “trattamento” deve essere bollato come “bufalatore”. Quanto alle affermazioni dell’esperto vi sono alcune strane zone d’ombra, specie quando asserisce che non vi è contaminazione tramite sangue, contraddicendo l’ampia letteratura, si pensi all’HIV, solo come esempio.