Mauro Magatti

 

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-disordine-da-ricomporre

 

 

Riportando la guerra nel cuore dell’Europa, Vladimir Putin ha definitivamente rotto l’ordine liberale globale sorto dopo la caduta del muro di Berlino. Non a caso, nei suoi proclami, il presidente russo ha più volte richiamato la situazione pre-1989. Di fronte a un’aggressione armata di un Paese indipendente è necessario che l’Occidente dia una risposta ferma ed efficace. Mattarella, Draghi, Ursula von der Leyer, Macron, Scholz e, ovviamente, Biden, tutti concordano su questa necessità. Adesso servono i fatti, senza esitazioni e divisioni. Con la sua azione sciagurata, Putin intende testare la resistenza dell’Occidente.

La nostra debolezza lo convincerebbe a continuare la campagna ben oltre l’Ucraina: Moldavia, Estonia Lettonia, se non addirittura Polonia, Romania, Finlandia potrebbero entrare nel mirino. Serve dunque una risposta ferma e proporzionata alla gravità di quello che sta accadendo; ma, al tempo stesso, capace di parlare un linguaggio diverso e così di sparigliare nuovamente il gioco che Putin ha voluto imporre. E l’obiettivo deve essere prima di tutto quello di indebolire il sostegno interno del presidente russo, convincendo chi gli sta intorno – e soprattutto il popolo russo – che l’iniziativa della guerra è sbagliata e porta solo danni a tutti.”

 

 

COMMENTO

Questo articolo aspira alla sopraveggenza: è in grado di capire il pensiero delle moltitudini ovviamente a partire da Putin. L’autore non si degna di provare a pensare se vi siano (e quali) ragioni nell’intervento della Russia. Inoltre l’autore è ben certo (non cita la fonte) che Il “nemico” vorrà fare altri passi contro altri paesi. è una forma di condanna preventiva. Una sorta di Minority Report. Contento lui…