Marcello Astorri

 

www.ilgiornale.it/news/politica/grandi-opere-motore-pil-lesempio-danimarca-svezia-2033230.html

Un aumento dell’occupazione del 17% e un Pil cresciuto del 21% nella sola parte svedese. Mentre la sponda danese ha visto un aumento del 4% dell’occupazione e del 12% del Pil. Questi sono i numeri ottenuti dalla regione dell’Oresund tra 2000 e 2010, ovvero il primo decennio a partire dall’anno della costruzione dell’Oresund Bridge, un ponte lungo 8 chilometri che congiunge la capitale danese Copenaghen e la città svedese Malmo, una volta separate dal Mare del Nord.

 

e ancora:

 

Sicilia e Calabria hanno caratteristiche diverse dall’Oresund, ma ciò non toglie che un’infrastruttura come il Ponte sullo Stretto sarebbe un asset davvero strartegico per un’isola che potrebbe essere collegata velocemente all’Europa e acquisire così importanza anche come hub portuale. Merita un capitolo a parte, poi, l’indotto che deriverebbe dalla costruzione dell’opera. Un report di Ice, lnstitution of Civil Engineers, che contiene un’analisi di Oxera, ha stimato che gli investimenti in infrastrutture hanno un moltiplicatore compreso tra 1,5 e 2,7: significa che ogni euro investito può portare un ritorno di 1,50 o 2,70 euro.

 

COMMENTO

Una prima considerazione è che Svezia non utilizza l’euro come moneta, ma si sono tenuti la cara Corona Svedese. Quindi il confronto tra le crescite dei paese ed i loro PIL poggia su basi differenti, non omogenee.

L’articolo non spiega le ragioni del vantaggio: è indubbio che il PIL cresca in quanto la spesa è maggiore, ma la romanda di ritorno è: come fa il ponte a generare lo straordinario guadagno? Faccio un esempio, se con il ponte si incassano miliardi in pedaggi (con le spese al minimo) allora è certamente un buon investimento. Al contrario se sul ponte, faccio un esempio, ci passano le mozzarelle DOP allora non vi è vantaggio: che le mozzarelle arrivino via camion o via aerea, il cliente “remoto” le acquisterà lo stesso perchè è un prodotto particolare. Infatti il guadagno nasce dal valore aggiunto della trasformazione e non già dalla competizione globale al ribasso.

In realtà l’articolo è indirizzato a far capire che il Ponte sullo Stretto è una opera valida perchè è valida in Svezia. Credo che opni commento sia superfluo.