Maria Dentamaro

www.telebari.it/attualita/85208-bari-polemica-a-scuola-imposto-lacquisto-dellipad-altrimenti-cambiate-istituto-ma-la-preside-si-difende.html?fbclid=IwAR2M6CTgVjpmRENXWN8Tt4ueaJ94W9bvq8iGg7k6bB49AEraUOFnZBN3dqc

 

 

Dall’articolo, la “spiegazione” della preside:

Il caso è stato sollevato dopo gli incontri scuola-famiglia organizzati dall’istituto di via Suppa. Durante il confronto con i docenti, ai genitori è stato distribuito un modulo da sottoscrivere, per dichiarare “di essere a conoscenza sin dal momento dell’iscrizione che lo stesso istituto ha adottato un piano di studio ove i dispositivi elettronici sono parte fondamentale dell’offerta formativa”, si legge nel testo. E ancora. “Si è reso indefettibile garantire l’utilizzo esclusivo del dispositivo elettronico a fini didattici, al termine di due anni in cui si è tentato di tutelare l’utilizzo promiscuo – spiega il documento – L’eventuale e libero diniego a tale autorizzazione comporterà la necessità di proseguire il percorso scolastico del proprio figlio presso altro istituto”.

 

COMMENTO

Che una scuola pubblica, un liceo e non un corso post-laurea, richieda l’uso specifico di un solo tipo di dispositivo è singolare. Normalmente si cerca di consentire la scelta con prodotti simili, ove possibile. Il fatto che la scelta sia caduta o voluta su un dispositivo tra i più costosi, lascia , maggior stupore. Fa specie che in un momento di difficoltà economiche in generale si ignori il concetto di risparmio, ove risparmio non significa minore apprendimento.