Cosa ne penso: Meloni

Mi chiede una amico: “…e che ne pensi della Meloni…”

 

COINCIDENZA

La Meloni si è trovata nel posto giusto al momento giusto. É un po’ come andare nella tabaccheria giusta e prendere il “gratta-e-vinci” giusto: un po’ di volontà, qualche soldino e tanta fortuna.

 

SCELTA OBBLIGATA

Il panorama politico era esaurito: avevano “sparato” tutte le cartucce (alcune anche mezze):

  • PD, nessun miglioramento, sempre con i tagli, il gender ecc.
  • FI, l’idea che l’imprenditore avrebbe “lanciato” il Paese è oramai sfumata da tempo, è un partito del tirare a campare
  • 5Stelle, coerenza zero, basti pensare alle “fatwe” del Grillo-leader: big-pharma, ecc.
  • Lega, va bene solo per i soliti slogan “più polizia, più duri, via i migranti”. Diciamo che la Lega ha riformato (almeno quello) il suo lessico: da “via i negher “allo “stop ong”. Piuttosto che niente.

Quindi rimanevano pochi altri: Partito del Sud Tirolo, il “misto” (fritto) e Fratelli d’Italia, e quando sono arrivate le elezioni (a volte capita) allora il suo (di Meloni) era l’unico partito rimasto da provare.

 

C’ERA UNA VOLTA

In quei tempi la Meloni era quello che molti definiscono un “antisistema”. Era contro l’Europa burocratica, contro l’Euro, era anche contro i “caciaroni“, i chiaccheroni della politica.

Che ne fosse convinta o meno, quei suoi slogan o frasi erano in sostanza “obbligati”: servivano per smarcarsi, per “creare” una identità.

Aggiungo che gli slogan comunque erano sinceri, perchè incarnavano effettivamente valori tipici della “destra”, uno su tutti la “sovranità”, che è come dire che “in casa mia comando io“. Io sottoscrivo e chi non fa è un pirla o un traditore.

 

POI UNA SERA

Poi capita che la vita ti metta in testa il berretto di capostazione e quindi devi organizzare i treni. Uno prima criticava che i treni non erano in orario ed adesso si trova dall’altra parte. Uno prima borbotta mentre gira il ragù e poi si ritrova in anticamera dell’ambasciatore USA. Non è facile.

La Meloni e i suoi “fratelli” vincono le elezioni, senza ombra di dubbio.

Ora dirò una cosa strana, magari probabile, però è “troppo” verosimile.

Una sera del dopo-elezioni e del prima-governo riceve visita (non attesa), le parlano e lei capisce

 

IL POTERE

I paggetti ed i buffoni, deridono i complottari. Hanno delle buone ragioni, però non su tutto: a volte i complottari, che son persone che “pensano male”, per dirla col Giulio: “c’azzeccano”.

Capiamoci: i complottari fanno delle ipotesi, poi ci sono gli “osservatori”: persone che pur non facendo parte del “potere” hanno visto le dinamiche e quindi parlano per conoscenza. Chiaro? Ora questo è quel che osservo…

Ora il Potere, non ama far fatica. É anche un Potere finanziario (soprattutto) e quindi non ama gli sprechi di energia: quindi, se un partito “esterno” vince, lo si lascia fare. Per il Potere un leader politico non è un problema.

Per “addomesticare” un leader politico “esterno” vengono usate due strade:

  • gli vengono imposti i limiti di azione
  • gli vengono creati dei “problemi”

ci sarebbe una terza opzione, quella fisica (e ci siamo capiti!).

 

LIMITI DI AZIONE

Qualsiasi riforma il nuovo governo voglia intraprendere, questa non potrà collidere che la stabilità del Potere finanziario. Ovvero il Potere finanziario non può accettare riduzioni di guadagno. Tutto il resto è zona libera: il neo-leader potrà fare di tutto (o quasi).

Faccio un esempio, in generale. Certe privatizzazioni sono interessanti per “enti” esteri, magari un aeroporto, una industria. In questi casi, il politico potrà agire solo di facciata, magari con una golden-share, ma nei fatti dovrà lasciare che un “esterno” ne diventi il padrone (e beneficiario).

Lo stesso dicasi per la politica estera: nessun gemellaggio o bilateralismo: tutti insieme e sotto un unico cappello. Quindi, per esempio, l’Italia non può fare in autonomia accordi con paesi produttori di petrolio: il caso Mattei ne è stato un esempio storico, ma la musica è la stessa anche oggi.

CREARE PROBLEMI

Per trovare questo caso, avendo avuto diversi governi lecadores, bisogna andare un po’ indietro.

Siamo ai tempi dell’ultimo governo Berlusconi. C’è aria brutta per l’euro, molti si stanno accorgendo che è stata una grande “ciulata”. Piaccia o no Bettino Craxi l’aveva detto a chiarissime lettere. Il gaudente arcorese, prova a galleggiare, riceve ed accetta la “letterina europea”, in pratica si piega.

A quel punto ogni sforzo è vano: lo spread sale alto alto e tutti si iper-preoccupano, tanto che poi arriva il salvifico Monti (“fate presto per carità“).

Orbene, l’innalzamento dello spread era una montatura. Semmai, nel caso, era la Francia a stare peggio. Però quel numerello, lo spread, servì per creare tensione e far intervenire chi di dovere.

COME A SCUOLA

La Meloni è certamente sveglia ed ha compreso subito da che parte andare e come comportarsi. La “visita” è stata proficua (per “lorsignori”).

Quindi, il Presidente del Consiglio, non oppone resistenza, anzi con la Resistenza ha qualche fastidio (e non ha tutti, tutti i torti!). Insomma la Meloni è “adattabile”.

Apro un inciso: per capire il suo (di Meloni) principio-pensiero, basta capire con chi vive: suo marito afferma di votare “a sinistra”.

Piccola domanda: ma come si può stare con una persona che su questioni importanti della vita (la politica riguarda le questioni importanti e non i derby) possa stare all’esatto opposto? Pensiamoci bene: le differenze (moderate) in una coppia sono il sale della convivenza. Ora poteva essere un uomo che votava, che sò, Lega o Forza Italia o ancora Repubblicano (esistono ancora?), ma uno che sta a 180º, mi stona. Ovviamente non mi interessa il fatto che stiano insieme (fatti loto, ci mancherebbe!) però questo mi indica quanto sia “flessibile” la Meloni.

Torniamo a scuola.

La Meloni ha ricevuto il Piano Operazioni Governative (il POG) e con quello esegue solo le cose che altri le dicono di fare. Anzi pel la Meloni,fare il Presidente del Consiglio è come una vacanza e “loro” le hanno dato i compiti per le vacanze.

Ovviamente Meloni non è sola: ha anche degli “insegnanti di sostegno”, non perchè ella abbia delle carenze, ma, diciamo, non si sa mai…

PER IL BENE DEL POPOLO

Il cambiamento di pelle di Meloni, non è dovuto all’opportunismo, ma alla necessità di poter far del bene al popolo. Questa è la regola del bravo politico.

Vale la pena di ricordare che è in origine per la destra vi era l’italianità e non l’atlantismo. L’Italia fascista viene bombardata dal concetto di libertà americano: per loro la libertà è legata all’azione, ovvero libertà di agire, bombardamento sui civili compreso. Chiedetelo ai romani di S. Lorenzo.

Successivamente con il MSI,  spinto dalla possibilità di governo con la DC, la destra “vira” verso l’atlantismo e da quel momento la rotta rimane fissa.

www.stradeonline.it/istituzioni-ed-economia/3287-la-destra-che-manca

Lo stesso Almirante “digeriva” la NATO solo perchè doveva essere anticomunista. Per il resto vedeva nella NATO la longa manus a stelle e striscie.

FAR BELLA FIGURA

La Meloni, ha colto l’occasione della sua vita. É condannata a dover fare bella figura. Sa galleggiare, ma non ha un piano di attacco. Tanto è che “attacca” dei bersagli facili, da colpo sicuro (p.es. fli RDC, benzinai).

Diciamo che non ha nemmeno la vaga idea di italianità di Craxi (viene in mente Sigonella, per capirci). É destinata a sopravvivere, finchè non le staccheranno il respiratore politico, ovvero finchè qualcuno non la riterrà un “pericolo”.

L’affanno a cercare la “sponda” atlantica (lo ripete spesso) indica che vuole rassicurare coloro i quali, una sera, le fecero visita.

 

SULLA COERENZA

Nel suo viaggio a Kiev, ha dovuto sorbirsi il buffone-presidente (ma anche operaio, ha detto lui). Costui, il presidente ucraino si è preso la briga di sbertucciare Berlusconi.

Ora, io non sono un fan di Berlusconi, anzi, però quando il buffone-presidente dice:

Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle tre di notte per scappare e tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia…

la presidente de-noantri avrebbe dovuto usare un po’ di cervello e dire ch non era il caso e nemmeno il momento, visto che era in conferenza stampa e non al bancone al terzo Negroni.

Piaccia o no, Berlusconi è comunque cittadino italiano e non un apolide alla mercè del primo buffone. Poi, così per dire, è anche suo alleato e come dice il Grande Capo: “e ‘sti cazzi”!

 

CONCLUSIONE

Una persona pronta a cogliere la “sua” opportunità, e sottratta al calore del focolare domestico. Una persona che un giorno la fortuna ha voluto mettere sul carro (era rimasta solo lei in effetti). Una persona che sa da che parte piegarsi, fino a terra. Una vera resiliente.

Speriamo solo che non diventi un incubo.

 

wp_12994621

Learn More →

Lascia un commento