Blasoni farlocchi

https://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/392307/comandante-della-polizia-locale-senza-laurea-dovra-restituire-oltre-900-mila-euro.html

 

In sostanza, l’imputato (sic!) è reo di aver fatto il comandante dei vigili senza aver avuto la laurea. Vi basta?

IL BLASONE

Totò e malafemmina e la “laura” del nipote.

Negli anni ’50-60 andavano di moda i film dove diversi personaggi erano marchese, conte, barone, nobili insomma.

Si risentiva ancora del referendum repubblica-monarchia, e dove i sudditi persero per una manciata di voti, ovvero agli italiani piace…

 

 

 

 

COINCIDENZA REALE

Giusto qualche giorno addietro è “passata” la sovrana britannica. Ora per capire cosa è la monarchia in Italia, leggiamo con calma “il Presidente”:

Poteva scrivere, ad esempio, “a nome del popolo italiano esprimo le più sentite….”.

E invece no, gli italiani amano tanto la monarchia tanto da affezionarsi anche alle monarchie estere.

Ovvio, visto lo “spessore” dei savoiardi …

 

REAL FUGA

Giusto al volo, per capire l’amore per la nobiltà in Italia.

Nell’ultima guerra, quella contro la “perfida Albione”, gli alleati (tra di loro) risalgono lo stivale, mentre l’esercito italiano è in difficoltà, e che fa la maestosa maestà?

Scappa, col tesoro, e in segreto, ovvio. Oh, intendiamoci: scappa col tesoro, ma mica per fregare gli italiani, no, questo, mai, ma per fregare gli alleati. Capito la tattica?

Purtroppo anche questi votano.

I nostri monarchi sono concreti: non stanno lì con la spada guainata a difendere il suolo patrio, ma va là, loro vanno al sodo, vanno al caveau!

Però gli italiani, brava gente, perdona tutto, anche la reale codardia. O meglio, perdona al potente, perchè non si sa mai, “tengo famiglia…”. Leggasi opportunismo.

 

TORNIAMO A DESENZANO

Dopo la nobile “passeggiata”, torniamo a Desenzano.

L’oramai ex-comandante della Polizia Locale (Carlalberto Presicci) dovrà morire di debiti (speriamo sia molto ricco di famiglia) perchè non basta fare bene il lavoro: ci vuole il “pezzo di carta”.

Sì, perchè “l’apparato giudiziario” l’ha condannato ad un milione di euro di “restituzione”.

Ma lui ha “timbrato il cartellino” per anni e per anni ha fatto un lavoro con tanti di pubblico encomio, così, per dire. Uno deve restituire ciò che non gli appartiene: o perchè non se l’è sudato o perchè non l’ha ereditato. Punto.

Purtroppo è così: uno può essere anche un completo incapace sul lavoro, ma se ha le “carte” in regola allora tutto va bene.

 

STATUE ED UOMINI

Qui siamo di fronte all’imbecillità.

Se cerco un comandante dei vigili ho bisogno di uno che “stia sul pezzo” e sappia far “girare” la sua struttura.

Queste capacità non esistono in nessun corso di laurea: è un po’ come il coraggio di don Abbondio: o c’è oppure niente.

Dall’altra parte devo sperare che chi assume un comandante dei vigili non lo fa per tappezzare l’ufficio con il diploma di laurea. Altrimenti bastava una statua, che costava anche meno.

 

POLITICI E DIPLOMI

Giriamo l’obiettivo sui politici nostrani (ma vale anche per i foresti).

Abbiamo le due Camere piene di laureati e professionisti di grido (nel senso che verrebbe da urlar loro dietro!) eppure siamo nella “palta” da decenni.

Studiano riforme che, sul lato pratico ci fanno arretrare di anno in anno. Qualcosa è anche stato inserito in Mikaoko.

Eppure alcuni di loro sono anche docenti (indecenti) e quindi la domanda è: ma quanto vale davvero la bella pergamena della laurea quando è in mano ad un imbecille? (non tutti, ovvio).

 

MORALE

La morale di questa orribile storia è che il lavoro viene avvilito dalla cellulosa.

“…ti sbatto dentro per nobiltà abusiva…”

Essere capaci (e l’ex-comandante di Desenzano lo era davvero, cribbio!) non ha valore, anzi: senza il blasone uno commette il reato di “nobilità abusiva“.

 

Faccio i migliori auguri al sig. Presicci e sono certo che la sua capacità sarà onorata. In un Paese di buffoni, questa è la normalità.

 

Lascia un commento