Tutti amano i bambini, è naturale. Però a volte qualcosa non torna…
LA STORIA
Marco, nome di fantasia, è una splendida creatura di 5 anni. Figlio di padre “nordico” e madre italica, “de Busto“.
Non potendo essere una famiglia, i genitori si separano: il padre rimane al “nord” e Marco è con la madre ed i nonni.
LA CONTESA
Come spesso accade, nasce la contesa per l’assegnazione del piccolo. Il padre si rivolge al Tribunale dei Minori del suo paese e per due volte, dicasi due volte gli viene imposto di lasciare il piccolo alla madre.
Stessa cosa, ma nel proprio paese, l’Italia, viene svolta dalla madre: chiede di avere l’affidamento esclusivo. Finchè al massimo grado…
CASSAZIONE
Ieri, 27.06.2022 alle 17:00 La Cassazione sentenzia che il piccolo Marco deve stare con il padre, ignorando bellamente i precedenti provvedimenti dei colleghi “nordici”.
Tosta arriva la Polizia e ritira la carta di identità del piccolo.
Ora Marco e la mamma hanno le ore contate…
RIEPILOGO
- il padre non può tenere il figlio (Tribunale estero)
- la madre non può tenere il figlio (Cassazione)
come risolvere questo enigma?
METODO BIBBIANO
Sono numerose le coppie, sia etero e sia omo, che vogliono avere un pargolo. E per averlo pagano le “associazioni”.
Il metodo Bibbiano è quello che dove esiste un problema per un minore, quest’ultimo viene semplicemente tolto alla famiglia e dato in adozione (e così l’opera delle “associazioni” è pienamente giustificata.
Queste associazioni sono simili per alcuni versi alle associazioni pro-migranti: servono ad incanalare donazioni-lasciti-5permille in modo da mantenere delle “posizioni” (presidente, funzionarii varii ecc.).
Insomma, carità pelosa.
LA GIUSTA VIA
Perchè non lasciare Marco con la sua mamma?
Chi ha detto che è un bene allontanare il figlio dalla madre?
Qualcuno si è fatto qualche domanda?
CONCLUSIONE
Far crescere, e crescere insieme al proprio figlio è un fatto che pochi sanno davvero cogliere. Immaginare il dolore nel “dover perdere” il figlio è cosa straziante, che grida vendetta al cospetto di Dio.
Quanta pazienza ancora ci vorrà?