Magistratura al macero

Luglio Nero del Diritto

In Italia il Diritto è messo male.
Funziona male da decenni, solo che il luglio 2024 ha toccato il punto più basso (per ora).

 

TURETTA

Come noto, Filippo Turetta avrebbe ucciso la sua ragazza. Solito condizionale d’obbligo perchè non si sono esauriti i gradi di giudizio.
In ogni modo il padre del ragazzo lo va a trovare in carcere e cerca di fare quello che qualsiasi padre, anche subdotato (come padre), farebbe: cerca di rincuorarlo.

Non entro nel merito della conversazione tra padre e figlio, ma debbo notare un punto pericoloso: la conversazione è stata intercettata e poi data ai giornali (come da antica prassi).

Ovviamente il popoluccio ha prontamente abboccato: quasi tutti a disprezzare il genitore reo di avere un figlio che ha commesso un delitto. Forse le menti DEM hanno visto nel padre degli elementi da patriarca. Chi lo sa.
Il giorno seguente la pubblicazione ( o sputtanamento) del dialogo col figlio, il povero genitore è corso subito a chiedere scusa, infilando la testa nella cenere tanta sarebbe la sua grave colpa.

Ovviamente massimo rispetto per la ragazza morta, però i pirla rimangono tali.

Primo. Padre e figlio (all’ergastolo) si parlano: che bisogno ci sarebbe ad intercettarli? Si tratta di una conversazioen tra intimi, ed in ogni caso il ragazzo ha già dato confessione di quanto commesso.
Il processo è chiuso, quali altre “prove” servirebbero?
Quali indagini erano ancora in corso?
Vogliono sapere se il mandante è il padre in quanto “patriarca”?
Perchè non viene sentito anche il dolore di chi ha un figlio che marcirà in una delle tante merdose celle del “Paese Meraviglioso” ( “Paese Meraviglioso”lo dicono i Benetton dopo aver preso in giro gli italiani).
Facciamo finta (ma tanto finta) che si dovesse intercettare il padre in odore di patriarcato. Poniamo che l’intercettazione fosse autorizzata, ma allora perchè passare subito i “nastri” ai giornali. Ma poi vorrei sapere: anche il “patriarcato” è un reato?
Dobbiamo arguire che anche i giornali partecipano alle indagini? Se sì, in quale modo? Mettendo alla gogna come faceva “Bizanti” nel film “Sbatti il mostro in prima pagina”.
Dobbiamo arguire che i giornali hanno due bisogni:
– soldi pubblici
– mostri (anche innocenti) purchè siano da sbattere sulle pagine
Ma torniamo all’origine.
Una Magistratura insensibile alle sofferenze umane è una Magistratura inutile se non dannosa, che come dutti gli agenti dannosi deve essere rimossa per evitare pericolose infezioni.

 

 

 

BOSSETTI

Che Bossetti sia innocente lo sanno anche i sassi, anzi anche le antenne dei cellulari.
Bossetti è stato condannato con quesa situazione (per sommissimi capi):
– minima sua traccia dna sugli slip della povera ragazza
– sui polsi di Yara abbondanti tracce dna della istruttrice di Yara
– kit per dna scaduto
– aggancio celle telefoniche “molto poco” compatibile con i tempi
Bossetti chiede di rifare il test dna, magari con un kit non scaduto, di grazia.
La Cassazione di che Bossetti ha diritto ad avere un riesame del dna.
La Procura come risposta fa spostare il dna da un frigo serio ad uno farlocco.
I campioni del dna vanno a ramengo e quindi anche il possibile test di verifica.
La straordinaria PM Ruggeri viene denunciata per distruzione di prove (il minimo direi) e la procura di Venezia la “assolve” archiviando.


Morale: ci sono “aree” della Magistratura tra loro solidali. Pur di non “infangare” un collega si arriva al punto di mettere lo sporco sotto il tappeto, purchè il popolo non si accorga che è stata fatta una cagata.
Le sentenze vanno rispettare solo e solo se le sentenze rispettano il popolo e la logica. Logico?

 

CONIUGI BAZZI

Certamente innocenti. Lo dice anche il diretto interessato: il marito e padre che ha perso meoglie figlio nella strage.
Le prove contro i Bazzi sono a dir poco vergognose:
– una macchiolina di sangue (al Luminol) nella loro vettura
– nessuna traccia di sangue al luminol nella loro abitazione
– manifesta incapacità organizzativa per la strage
– pressione sul teste Frigerio
Evidentemente Cuno Tarffusser, oltre che essere stimato Giudice internazionale, è anche bravo a leggere e capire. E capisce subito (è per l’appunto stimato), capisce che qualcosa non va di quel processo.

Chiede la revisione. Sente il desiderio di giustizia e non la fregola giustizialista (è per l’appunto stimato).

Per tutta risposta Tarfusser viene “attenzionato” dalla Magistratura, perchè stava diffondendo malumore e discredito nella Magistratura.

In ogni modo la richiesta va avanti e nel mezzo di luglio la richiesta di revisione del processo ai poveri Bazzi viene cassata perchè non ci sono elementi nuovi. Infatti gli elementi non sono nuovi, hanno ragione: sono elementi vecchi che dovevano essere valutati prima.
Morale: di fronte alla speranza di ridare la libertà (per quel che rimane) a delle persone , si preferisce seppellirle anzitempo purchè nessun dubbio abbia a oscurare la Magistratura oscurantista. Una meraviglia.

TOTI

Toti è un politico e quindi canditato alla malavita. Però non è detto che sia un malavitoso, infatti viene incarcerato perchè un “orecchione” (nel senso di intercettatore) capisce “roma per toma”. Toti dice:
“voglio finanziamenti leciti” e lui (l’orecchione) capisce “illeciti”.


Il suo avvocato fa presente che si tratta di un clamoroso equivoco perchè l’audio è molto chiaro: “leciti, leciti”.
Anche in questo caso la Magistratura inquirente se ne frega. Casca la prova “regina”, ma lo tengono agli arresti perchè potrebbe reiterare il reato.
Un po’ come dire che tutti sono ladri, in attesa di commettere il furto.
Alla fine Toti, deve dare le dimissioni da Presidente della Regione. Ora, Toti potrebbe anche essere il Principe del malaffare, però, o ci sono chiarissime prove, altrimenti lo si lascia immediatamente con tanto di scuse e bonifico.
In realtà non è difficile immaginare che Toti sia un “messaggio” per la riforma della Magistratura: cari bei politici se continuate a minare il nostro potere vi mettiamo dentro tutti. Tanto siete dei ladri che non hanno ancora rubato.

 

TRAVAGLIO

L’Italia ha una situazione carceraria drammatica, segno che qualcosa non va.
L’Italia viene condannata per trattamento inumano in quanto i detenuti non hanno lo spazio minimo richiesto.
Questa volta il bravo Travaglio e meno bravo del solito. Secondo lui l’Italia ha presentato dei numeri per autolesionismo, in pratica sottodimensionando lo spazio per ogni detenuto.
Sarà stato il caldo però Travaglio doveva considerare il numero principale: quello dei morti in carcere. Lui invece prende e guarda il dito, come i fessi, proprio lui che non è fesso.
Forse non vuole far fare brutta figura al “sistema giudiziario”, ma per quale scopo? Paura?

 

 

 

 

 

 

 

 

CERCELLO REGA

Il carabiniere Cercello Rega è stato assassinato con 11 coltellate da due ragazzi americani, in visita di piacere in Italia. Per loro il piacere era farsi di coca e quindi arrivano a “bisticciare” con lo spacciatore di turno. Cercello Rega cerca di risolvere la situazione e finisce sottoterra. Era sposato da pochi mesi, si era sposato con l’alta uniforme. Ci teneva all’arma, mentre gli assassini tenevano l’arma.
Siccome gli assassini sono americani, per non rovinare la tradizione linguistica (nel senso del leccare), ecco che i valorosi cocaioli finiscono agli arresti domiciliari, con tanto di scuse se per caso fossero stati trattati male.
In pratica, dei delinqunti ammazzano con 11 coltellate, ripeto 11 coltellate, un carabiniere e per tutta risposta ricevono i domiciliari, magari ai Caraibi, visto mai.
Vorrei capire: Cospito, per un pacco di raudi messi davanti alla caserma di Fossano e per il ferimento di una persona, si è beccato un ergastolone con tanto di 41bis.
Intendiamoci: ogni reato è reato, punto. Però mi sembra che ci sia una tiepida sproporzione, sicuramente è dovuta al fatto che Cospito è anarchico, mentre i cocaioli sono americani. Sì, perchè se erano cocaioli nostrani almeno 10 anni li prendevano.
Ora abbiamo capito che i magistrati sanno anche mantenere saldi i rapporti internazionali, alla faccia della “bilancia”. Che Giustizia è questa?

TERREMOTO CONTINUO

Dopo aver seppellito i propri figli i genitori dei ragazzi morti nel terremoto dell’Aquila, ora sanno che la colpa è dei propri cari: una stravagante sentenza ha dichiarato che i ragazzi la morte, per schiacciamento da trave, se la sono cercata. La Magistratura non ha avuto il minimo rispetto di chi ha perso il figliolo in una struttura pubblica che doveva “da l’esempio” in fatto di affidabilità.


Ovviamente i genitori dei ragazzi ammazzati (non dal sisma, ma dall’uomo) dovranno anche pagare le spese processuali: eh si, lo Stato è stato infastidito dalle loro inutili lamentele.
Non bastava prendere delle madri e dei padri per il culo, bisognava anche “spingere”.
Che valore può avere un Paese che tollera queste sentenze?

BOZZOLI


Bozzoli è stato condannato in base ad indizi. è dura finire i propri giorni in galera solo perchè un sistema “giudiziario” aveva bisogno di trovare un colpevole.
Avrebbe una famiglia, ora è tutto perso.
Io mi chiedo quanto sia criminale istigare al suicidio, perchè l’ergastolo è duro, ma è peggio se si è innocenti.
Negli altri casi ci sarebbero delle “prove” (Bossetti, Bazzi , ecc.), ma nel caso di Bozzoli, essendo basato su indizi, allora egli non ha neppure la speranza che un giorno una prova possa crollare e quindi riaprire il caso. Che poi il caso non lo riaprono perchè non possono fare la figura degli incompetenti.
Ricordiamoci: oggi a Bozzoli, ma domani ad un altro.

CONCLUSIONE

Magistratura impazzita, da buttare prima che mandi tutto in malora.
La Magistratura doveva essere un Ordinamento, ma è diventata un potere in grado di sovrastare gli altri.
Il mondo politico è sotto scacco: ad ogni azione corrisponde una reazione giudiziaria.
Quello che per i comuni mortali sono dei reati, se viene commesso da un magistrato è una piccola negligenza.
Esiste, ora appare sempre più chiaro, una “ghenga” di magistrati simile alle bande criminali.
I magistrati esistenti dovrebbero essere sottoposti a visita psichiatrica perchè molti di loro soffrono di turbe di protagonismo o di onnipotenza.
Chi vuole fare il magistrato dovrebbe più contento di assolvere che invece condannare, e si dovrebbe ricordare che è un servitore del Popolo e non un faraone di tipo piccolo.
La Repubblica Italiana non è fondata sul lavoro, ma sulla paura giudiziaria.
É ora di finirla con questa storia. Davvero.

 

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