Se avessimo un parlamentare sarebbe bello proporgli una richiesta di informazioni. Però forse non gliele darebbero le informazioni, e poi a dire il vero, non abbiamo neanche un parlamentare.
Preg. onorevole XYZ,
Le scriviamo per conoscere per Suo tramite, le ragioni ed i fatti di ciò che andremo ad esporre di seguito.
L’evento risale al 1 aprile del 2024, e pur se coincidente non si tratta di una burla. In quel giorno, alle ore 12:15 UTC un aereo militare effettuava diversi “giri” sul territorio israeliano nell’area di Dimona. Per la precisione l’aereo, un MB339 (Aermacchi), emetteva un codice IFF dal quale risultava essere un aereo dell’Aeronautica Italiana.
Per la cronaca la zona di Dimona non è un’area di esercitazione, anzi, è la zona è nota per via delle installazioni nucleari.
Dal tracciato del volo risulterebbe che l’aereo operasse come pattugliatore compiendo infatti ripetuti giri (carosello) sopra la l’area.
Quindi un aereo militare italiano “opera” in un paese, certo non nemico, il quale è in guerra (se è guerra in Ucraina allora lo è anche in Palestina, con oltre 33.000 morti civili).
Ora è noto che l’Italia “ripudia la guerra”, ma a quanto risulta partecipiamo ad una guerra (il fatto che l’aereo operasse nelle retrovie non cambia la gravità della situazione).
In aggiunta, oltre che partecipare ad una guerra, l’Italia è al fianco di un governo, quello israeliano, il cui capo è ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità, il che non è proprio come il divieto di sosta.
Sarebbe opportuno ricordare che Israele, ben prima del “7 ottobre”, ha sempre ignorato le oltre 200 risoluzioni avverse votate dall’ONU.
In tale contesto non si capisce come le nostre Forze Armate abbiano potuto partecipare alle azioni militari israeliane.
Per quale ragione il Parlamento non è stato interpellato? Chi ha dato il benestare all’operazione? Il Presidente della Repubblica era stato informato?
La ringraziamo anticipatamente.
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