Madonna in Campagna è un’area verde di Busto Arsizio, più precisamente a Sacconago, situata poco prima dell’inizio della zona industriale.
Cosa sta per succedere?
La giunta comunale, il 29 novembre 2023, ha approvato il nuovo progetto esecutivo per la realizzazione dei campi da padel e da calcio a 5 nei pressi dell’impianto sportivo di via Speranza, per una spesa complessiva di 744mila euro, di cui 700mila finanziati dal Dipartimento per lo Sport. Per la realizzazione di questo progetto è previsto l’abbattimento di oltre trenta alberi. Attualmente, l’area è stata recintata in vista degli scavi necessari per la costruzione dei campi.
Questa area verde per le istituzioni rappresenta solo un luogo non ancora messo a valore, qualcosa che non produce guadagno e di conseguenza da cementificare senza nemmeno prendere in considerazione il parere degli abitanti della zona.
Abitanti che negli ultimi giorni stanno esprimendo la loro contrarietà al progetto dando vita ad una raccolta firme online che ha raccolto diverse centinaia di adesioni in pochissimi giorni.
Consideriamo inaccettabile essere privati di un luogo di socialità vissuto liberamente, così come riteniamo sconsiderata la distruzione dell’ennesima area verde urbana fondamentale per il nostro benessere e la nostra salute. È importante sottolineare che, secondo uno studio del Politecnico di Milano, Busto Arsizio presenta già un deficit di spazi verdi rispetto agli standard europei. Non possiamo nemmeno trascurare l’importanza delle piante nell’assorbimento di CO2 e nel fornire aree di ombra che riducono l’esposizione diretta al sole abbassando le temperature dell’aria circostante, aspetto vitale in un’epoca di riscaldamento globale.
In una città già di per sé invivibile, dove quasi niente sentiamo come nostro, ci viene inoltre negato l’accesso a quei pochi luoghi rimasti che sentiamo nostri.
Se gli spazi che abitiamo riflettono i rapporti sociali che li plasmano, non possiamo che rifiutare attivamente il tentativo di privarci di un luogo realmente vissuto senza logiche di consumo e profitto a disposizione di tutta la comunità.
Gli spazi per i giovani, gli spazi di aggregazione, ancor più inariditi negli ultimi anni (basti pensare che il ritiro sociale è un fenomeno comunissimo tra i giovani decollato maggiormente a causa del lockdown) sono sempre meno presi in considerazione.
Ma c’è chi preferisce ancora l’ombra di un albero al dehor di un bar del centro.
C’è ancora chi vuole battersi per vivere luoghi e tempi di libertà.
Raccolta firme https://www.change.org/p/preserviamo-il-territorio-di-madonna-in-campagna-a-busto-arsizio-come-area-verde
Telegram https://t.me/gruppotanuki
Instagram https://www.instagram.com/gruppotanuki/
COMMENTO
Solita storia: tutto è buono per fare affari.
Nel 1963, Francesco Rosi, regista neorealista, descrisse gli avvoltoi della città, ovvero come il “denaro” distrugge una comunità (la città).
Se oggi stiamo lottando contro liberismo-globalismo-finanzismo, in parte è dovuto proprio agli stessi avvoltoi (gli uccelli mi perdoneranno).
Altra lottizzazione che viene in mente è quella della “Madonna del Borghetto”: ma in quel caso era per dare una casa ai poveri, un sublime Guareschi nel “Don Camillo monsignore”.
É oramai tempo che i criminali tornino in galera, ne va della nostra libertà!