25.03.2024
Avevamo promesso che non saremmo rimasti in silenzio e così è stato. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci alla magistratura per impedire a Chef Rubio e ad Alessandro Orsini di continuare a diffondere il seme dell’odio e della discriminazione antisemita. Certe inaccettabili parole e immagini postate sui social incoraggiano la violenza nei nostri confronti. Abbiamo già avuto alcune dolorose anticipazioni nelle manifestazioni pro-Hamas e nell’oltraggio alle pietre d’inciampo. Sia chiaro: non siamo disposti a tollerare l’intolleranza, per questo ci rivolgeremo alla magistratura ogni volta che saremo diffamati e minacciati. E a voce alta diciamo anche: non riuscirete a intimidirci.
COMMENTO
Spiace constatare ancora una volta l’equivalenza di antisionismo con antisemitismo. Posto che il sionismo sia la base di Israele, essere contro Israele non significa automaticamente essere contro i popoli della zona. Corre l’obbligo di notare che semiti sono anche i Palestinesi e non solo gli abitanti di Israele.
Tuttavia la questione è ben altra. In questo periodo, è vero, vi è un diffuso sentimento anti-israeliano. Ciò va inteso, se non si è in mala-fede, come sentimento contro il governo e chi poi l’appoggia. Tale avversione verso le “pratiche” dell’esercito israeliano è comunque un atto dovuto di qualsiasi cittadino del mondo. Assistere ad una mattanza, prima ancora di voler trovarne delle “ragioni” , NON può essere consentito perchè una persona ha l’obbligo di prendere posizione.
Al contrario, la posizione di molte strutture sioniste è quella di minimizzare il continuo massacro dei Palestinesi. Da qui nascono i toni anche accesi contro una delle parti (quella israeliana). Il fatto che Rubini identifichi il “nemico” con una popolazione è proprio ciò che il sionismo impone: appena vi è una critica contro Israele sono proprio i sionisti a tirare in ballo l’etnia.
Sul piano dei diritti non esistono razze e quindi Israele (o sionisti) sbagliano quando ne fanno una questione razziale. La riprova di questo errore è data dall’ostilità verso i sionisti, da parte del popolo ebraico della Torah. Costoro NON sono Palestinesi, ma sono convinti sostenitori dello stato palestinese. Prima di guardare a Rubio, Orsini ed altri, i sionisti farebbero bene dare delle spiegazioni alle osservazioni di Neturei Karta (i quali abitavano la Palestina forse già ai tempi di quando questa si chiamava “Retenu” ovvero nel periodo dinastico egizio).
Nei posti di Rubio non si parla di agire con violenza, magari è usato un linguaggio “ruvido” però ciò è dovuto al sangue che quotidianamente Israele provoca. I bombardamenti sono israeliani.
Sarebbe bastato che le strutture sioniste avessero criticato il massacro in corso così come piangono il massacro del 7 ottobre. Peraltro, la faccenda del 7 ottobre è quantomeno “strana”, ma questo merita una trattazione a parte.
Se i sionisti vogliono la tranquillità (ed è giusto che la abbiano) è giusto che anche i Palestinesi abbiano la loro dignità e non dover vivere in apartheid (anche qui vi sono ampie prove).
Le azioni giudiziarie in questo caso sono evidenti pressioni per eliminare qualsiasi critica alla supremazia sionista e questo non fa che alimentare la rabbia financo l’odio.