Romeo e la fusione fredda

Al Senato succedono cose strane. Non mi riferisco alle feste capodannesche con tanto di pistola, ma alle proposte di legge.

Per esempio un tale Massimiliano Romeo,  che è certamente un ardito (non nel senso fascista e nemmeno nel senso del dito più lungo), infatti, alla fine di gennaio 2024, il prode Romeo ha avuto una illuminazione per una proposta di legge, gustosa.

Ecco la sua relazione:

Disposizioni per l’adozione della definizione operativa di antisemitismo, nonché per il contrasto agli atti di antisemitismo

Onorevoli Senatori. – Alla luce del conflitto armato attualmente in corso in Medio Oriente e delle ripercussioni che tale guerra ha sul nostro Paese, anche sul piano civile, visto l’interesse mediatico dimostrato dagli organi di informazione e le numerose manifestazioni di cittadini, nasce l’esigenza della presente proposta che è finalizzata ad adottare nell’ambito della legislazione vigente la definizione operativa di antisemitismo.
L’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) è un’Organizzazione intergovernativa – fondata nel 1998 e composta da 35 Stati membri, tra i quali l’Italia, 10 Stati osservatori e 7 sostenitori internazionali permanenti – che ha come scopo quello di rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il mondo.
L’IHRA, nella riunione tenutasi a Bucarest il 26 maggio 2016, ha approvato una definizione operativa di antisemitismo, la cui adozione da parte degli Stati membri dell’Unione europea è stata espressamente raccomandata nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 1° giugno 2017, che, tra le altre cose, invita:

gli Stati membri e le istituzioni e agenzie dell’Unione europea ad adottare e applicare la definizione operativa di antisemitismo utilizzata dall’IHRA al fine di sostenere le autorità giudiziarie e di contrasto nei loro sforzi volti a identificare e perseguire con maggior efficienza ed efficacia le aggressioni antisemite e incoraggia gli Stati membri a seguire l’esempio di Paesi come Regno Unito e Austria;

i membri dei Parlamenti nazionali e regionali e gli esponenti politici a condannare sistematicamente e pubblicamente le affermazioni antisemite e a confutarle con argomentazioni di segno opposto, nonché a istituire gruppi parlamentari interpartitici contro l’antisemitismo per intensificare la lotta trasversalmente all’intero spettro politico.

Il 6 dicembre 2018, la dichiarazione del Consiglio dell’Unione europea n. 15213 ha recepito la definizione operativa di antisemitismo IHRA, rinnovando l’invito all’adozione da parte degli Stati membri.
Numerosi Paesi europei ed extraeuropei, soprattutto sudamericani, hanno adottato, con diverse modalità, la definizione IHRA; in Italia, l’adozione è stata sancita nella riunione del Consiglio dei ministri del 17 gennaio 2020.
In questi anni, l’Italia, anche grazie al prezioso lavoro di documentazione e di sensibilizzazione svolto dal Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC), ha operato per prevenire e reprimere le (crescenti) manifestazioni di antisemitismo, dotandosi di una Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, elaborata dal Gruppo tecnico di lavoro per la ricognizione sulla definizione di antisemitismo approvata dall’IHRA. La Strategia contiene una serie di preziose indicazioni e raccomandazioni rivolte alle istituzioni, tra le quali l’invito a « valutare l’eventuale ampliamento delle norme del codice penale per coprire adeguatamente le motivazioni o finalità di discriminazione o di odio antisemita o pregiudizio antisemita ».
Dopo il terribile attacco terroristico del 7 ottobre compiuto dall’organizzazione terroristica Hamas con altri movimenti alleati della galassia terroristica islamista, come il Jihad islamico palestinese, i focolai di antisemitismo già presenti in tutta Europa (documentati per l’Italia dal CDEC e dall’Eurispes) si sono estesi e propagati sotto la veste di antisionismo, dell’odio contro lo Stato Ebraico e del suo diritto ad esistere e difendersi. La moltiplicazione di episodi antisemiti si è in parte fondata – analogamente a quanto purtroppo ancora succede per l’Olocausto – sul negazionismo delle violenze, soprattutto contro le donne e i bambini, perpetrate il 7 ottobre e su un radicale rifiuto di Israele, che ripropone, proiettandolo sulla dimensione statutale, pregiudizi antisemiti ancora troppo diffusi.

 

ARTICOLO UNO

1. La Repubblica italiana, in attuazione dell’articolo 3 della Costituzione, rifiuta ogni forma di antisemitismo, favorisce azioni volte a reprimerne qualunque espressione e ostacola la diffusione del pregiudizio antisemita in Italia.

Sospendo qui perchè mi viene da andare in bagno.

 

ARTICOLO DUE

1. Al fine di contrastare qualunque atto di antisemitismo, come definito ai sensi dell’articolo 1, comma 2, nonché al fine di consolidare una cultura libera da pregiudizi e stereotipi nei confronti degli Ebrei in quanto popolo, il Presidente del Consiglio dei ministri adotta, con proprio decreto, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, disposizioni volte a:

a) creare una banca dati sugli episodi di antisemitismo, come definito ai sensi dell’articolo 1, comma 2, avuto riguardo sia ai crimini d’odio che agli atti di natura incidentale, al fine di acquisire una visione completa del fenomeno in Italia, nonché di promuovere il coordinamento delle attività di monitoraggio tra gli organismi coinvolti nella raccolta dei dati;

b) prevedere apposite misure per contrastare la diffusione del linguaggio d’odio antisemita sulla rete internet, anche attraverso l’aggiornamento delle regole di accesso alle piattaforme di social media nonché mediante sistemi di segnalazione e rimozione, uniformi ed efficienti, dei relativi contenuti;

c) elaborare apposite linee guida sul contrasto all’antisemitismo, come definito ai sensi dell’articolo 1, comma 2, destinate ai docenti e al personale delle scuole di ogni ordine e grado;

Siccome non siamo abbastanza schedati, avremo anche la schedatura per i contro-Israele. ‘sti cazzi!

Devo fermarmi ancora perchè mi viene da andare in bagno, non capisco.

 

ARTICOLO TRE

1. Il diniego all’autorizzazione di una riunione o manifestazione pubblica per ragioni di moralità, di cui all’articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, può essere motivato anche in caso di valutazione di grave rischio potenziale per l’utilizzo di simboli, slogan, messaggi e qualunque altro atto antisemita ai sensi della definizione operativa di antisemitismo adottata dalla presente legge.

 

SONO SULLA TAZZA E RAGIONO

Mi domando: ma da che parte salta fuori codesto senatore? Ma è un uomo oppure è un androide venuto male? Saldature fredde?

Sono anni che mi spertico a dire che esiste:

  • antisionismo
  • anti-Israele
  • antisemitismo

Pensavo che fosse facile da capire: il semitismo sta al sionismo come l’Inter sta al Milan (se avesse delle difficoltà sulla proporzione lo chieda a Salvini). Non dovrebbe essere complicato, pensavo che queste distinzioni fossero alla portata anche di un leghista.

Romeo, il senatore, racchiude in sè una speranza: se uno così può fare il senatore allora anche io posso diventare Presidente della Repubblica. Questo mi rincuora, specie in questi momenti in cui i prezzi salgono alle stelle e non capisco come arrivare a fine mese.

C’è anche l’aspetto della faccia deretanica: nell’art.3 si parla niente po’ po’ di meno che di “ragioni di moralità”, il che detto da un leghista ha lo stesso effetto lassativo delle prugne. Sono tutti atlantisti a spaccare i maroni agli iraniani perchè hanno la polizia morale e poi noi che facciamo? Istituiamo la Polizia Morale. La Polizia Morale potrebbe andare in giro col libretto dei pensieri di Salvini: due fogli A4 con su scritto “W Milan, Bonelli: brutto e rosicone” e per chiosare “W WeBuild, Impregilo e il ponte!”.

Mi domando: dopo mesi di massacro israeliano, questo signor-senatore non ha ancora capito che non siamo antisemiti, ma siamo contro i criminali. Io pensavo che per quanto leghista, il senatore avesse modo di leggere qualcosa, oltre alla solita “Gazza”. Avrebbe appreso che ci sono ebrei (veri) a cui sta sulle balle lo stato di Israele. Che fa il prode leghista: li accusa di essere antisemiti anche loro?

Io mi domando: ma per scrivere quella relazione e quei tre fulgidi articoli, ha ricevuto qualche compenso? Mel chiedo perchè lavorare gratis in questo modo è un vero peccato, un piccolo IBAN ci stava bene.

Io mi domando: ma codesto senatore ha una vaga idea di cosa sia l’opinione? Perchè se non posso esprimere disappunto e financo condanna allora vuol dire che non sono libero. Ora siccome le sovranità appartiene al Popolo e non alla Lega, mi chiedo come giustificare queste frescate.

Caro signor-senatore, io la avverto: ci sono in giro dei criminali, cerchi di capire bene quali sono in modo da poterli evitare per non finire tra coloro che li hanno appoggiati.  (qui) Non si faccia ingannare. Un vero leghista è persona semplice, ma non cogliona.

Adesso scrivo all’Ambasciatore iraniano e gli annuncio che anche noi avremo la nostra Polizia Morale. In fin dei conti siamo tutti fratelli.

P.S. Che c’entra la “fusione fredda”? É la trasmutazione dei principî costituzionali.

Legislatura 19ª – Disegno di legge n. 1004 (senato.it)

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