Milano, quella che una volta si beveva. Quella che quando era agosto potevi fare Barona-Duomo in 20 minuti. Quella che per andare alla Hoepli ci potevi andare in macchina.
PIANO PIANO
Prima le multe a nastro, con tanto di messa in bilancio degli incassi. Poi le piste ciclabili (giustissimo), poi le corsie preferenziali (giustissimo, infatti ci passano i VIP e anche i tram), poi le ZTL, perchè via della Spiga o Montenapo sono belle a piedi e con le Audi e Mercedes dei residenti.
PIANO SREGOLATO
In quel tempo si chiamava “Piano Regolatore” poi, siccome faceva brutto, lo rinominarono con “Piano Gestione del Territorio”. Se ci pensate è giusto: la parola “regolatore” lascia intendere qualcosa di regolare o giusto, mentre la parola gestione è più aperta, la possono usare tutti: il capozona di una ‘ndrina “gestisce” il territorio, così come un prefetto gestisce la provincia.
Termini a parte, bastava che il Piano regolatore limitasse il numero di residenti: ma che senso ha estendere sempre di più la metropoli? Voglio dire, parlando di Milano, ma perchè uno da Novara deve trasferirsi a Milano per il lavoro? E vercelli? E Pavia? E via discorrendo…
Il motivo è semplice, ed è basato su una legge economica: la domanda e l’offerta. Siccome i “patrizi” meneghini voglio guadagnare come i “ludri” (non è un refuso, è proprio “ludri”) e siccome i “patrizi” meneghini hanno tanti immobili ecco che facendo arrivare più gente a Milano i prezzi dei bei loro palazzi/terreni/ecc aumentano: sale la domanda e sale il prezzo.
Oggi i “patrizi” sono società di immobili, ma il concetto è lo stesso anche perchè gli utili di queste società finiscono sempre nei portafogli di persone reali.
VADO A MILANO, MA NON VADO A METANO
Adesso che a Milano sono aumentati i “milanesi”, c’è il problema che i milanesi vanno in giro per Milano. É quasi lo stesso vizio che hanno i berlinesi che vanno in giro per Berlino. In Francia capita invece che dalle banlieu i non parigini vadano a Parigi, e questo non è bello.
Torniamo a Milano e riassumiamo: prima fanno arrivare aumentare i “milanesi”, poi gli dicono che devono cambiare la macchina perchè inquina, poi mettono le ZTL e infine per entrare nella ZTL devi pagare 7.5 euri.
Io so già che la prossima volta uno che vorrà andare in auto a Milano dovrà:
- avere l’auto elettrica con corrente biologica (è quella con gli elettroni verdi)
- carrozzeria in ordine e interni lavati e sanificati
- pagare 7.5 euro
- trattenere le scorregge (per esempio dopo aver bevuto l’acqua potrebbe riutilizzare la bottiglietta per catturare le flatulenze, è un idea)
- cantare almeno una strofa di “O mia bela Madunina” in perfetto terzinato
MA CHE BEL CASTELLO
Tutte queste limitazioni mi richiamano alla mente il ponte levatoio del castello mentre viene sollevato: i villani restano fuori a godere dello splendore del castello. A loro volta i cittadini godono del loro isolamento dai villani, eppure i cittadini mangiano ciò che han prodotto i villani, con le loro mani sporche.
In pratica, chi produce fa schifo al nobile, però il nobile ama i denari del villano. Quindi se tolgo il nobile sparisce lo “schifo” e il villano si tiene i suoi soldi: che bello! E poi è la volta buona che il villano smette di essere un pirla!