Gli Stati Uniti stanno valutando una risposta militare alla presenza della Russia nei cieli sopra la Siria, ha detto venerdì un funzionario del Pentagono all’Associated Press. Mentre il governo siriano vuole che gli Stati Uniti lascino il paese, Washington insiste che farà volare i suoi droni impunemente.
Il funzionario anonimo ha rifiutato di dichiarare quali opzioni sono state prese in considerazione, ma ha affermato che gli Stati Uniti intendono “affrontare la crescente aggressione russa nei cieli sopra la Siria”, ha parafrasato l’agenzia di stampa.
All’inizio di questo mese, il comandante centrale delle forze aeree statunitensi, il tenente generale Alex Grynkewich, ha affermato che i caccia russi hanno “molestato” i droni americani MQ-9 Reaper sulla Siria in tre diverse occasioni in una settimana. L’aeronautica russa stava conducendo esercitazioni congiunte con la sua controparte siriana in quel momento, e Mosca ha accusato gli Stati Uniti di violare lo spazio aereo limitato con i voli dei droni, un’accusa che il Pentagono ha negato.
Il presidente siriano Bashar Assad ha invitato l’esercito russo ad assistere le sue forze nella lotta contro i militanti islamici nel 2015. La Russia ha mantenuto una presenza militare in Siria da allora, così come gli Stati Uniti, che hanno lanciato la propria campagna di bombardamenti contro lo Stato islamico (IS, ex ISIS) nel 2014. Gli Stati Uniti hanno anche fornito sostegno segreto e palese a dozzine di gruppi militanti che si oppongono al governo di Assad.
Assad ha ripetutamente chiesto alle truppe americane di lasciare la Siria, ma Washington rifiuta. Circa 900 soldati americani sono di stanza in Siria in qualsiasi momento, e il funzionario anonimo ha detto ad AP che gli Stati Uniti continueranno a effettuare sortite nella parte occidentale del paese.
Secondo il funzionario, la “crescente cooperazione” tra Russia, Siria e Iran ha lo scopo di cacciare gli Stati Uniti dalla Siria una volta per tutte.
Per quanto riguarda l’Iran, gli Stati Uniti stanno inviando aerei da combattimento F-16 nel Golfo Persico questo fine settimana per proteggere le navi cargo occidentali dal sequestro da parte delle forze iraniane, ha detto il funzionario. L’Iran ha tentato di sequestrare due petroliere questo mese che ha detto essere coinvolte nel contrabbando di carburante, ma gli è stato impedito di prenderne una dalla Marina degli Stati Uniti. Una delle navi è stata sequestrata con successo e più di un milione di litri di carburante di contrabbando sono stati scoperti a bordo, ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Fars.
Teheran e Damasco hanno ripetutamente accusato gli Stati Uniti di spedire petrolio siriano rubato attraverso lo Stretto di Hormuz. Secondo il governo siriano, l’80% della produzione giornaliera di petrolio del paese viene portata all’estero dalle “forze statunitensi e dai loro gruppi armati sostenuti”.
COMMENTO
Sono provocazioni senza limite quelle degli USA. Ancora oggi non si è capito quale ruolo abbia la Siria per essere definito dagli “atlantisti” uno stato canaglia. Ma ammettiamo che la Siria non sia questo fulgido esempio di libertà (ammesso e non concesso), la domanda è: ma da dove viene questa “predica”? L’elenco dei crimini contro l’umanità degli USA è lungo e molto ben documentato, tanto da voler la testa del testimone: Julian Assange.