Qualche giorno addietro, c’è stata una buona notizia…
TUTTI ASSOLTI
Sì, il Tribunale di Sassari, ha assolto i dirigenti della Syndial di Porto Torres che erano stati accusati di disastro ambientale. Assolti, pericolo finito, e tutti a casa a far le valigie per le ferie serene.
L’ACCUSA
Tratto dal sito: www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/07/07/disastro-ambientale-prescritto-prosciolti-ex-dirigenti-syndial_6fb51598-457a-4e69-a885-d50ce86a0734.html
Il reato contestato, “avere causato con le loro condotte un disastro dal quale derivava pericolo per la pubblica incolumità”, è prescritto. I tre dirigenti, difesi dagli avvocati Piero Arru, Fulvio Simoni e Luigi Stella, erano finiti sotto inchiesta in seguito alle indagini dei carabinieri del Noe di Sassari, iniziate nel 2015.
Il gup del Tribunale di Sassari, Gianpaolo Piana, ha respinto oggi la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla pm Enrica Angioni nei confronti di tre dirigenti della ex Syndial di Porto Torres, Gianluca D’Aquila, all’epoca dei fatti responsabile degli interventi ambientali per l’area Sardegna, e i due procuratori speciali Luigi Volpe e Francesco Misuraca.
CONSIDERAZIONE
Per un pidocchio di virus (Covid-19) il Paese è stato messo a soqquadro, mentre per aver impestato la campagna con fanghi a base di fosforo, la fretta non c’è stata.
Ora, che la palte fosfatiche , come quelle di Syndial, siano realisticamente pericolose, è ampissimamente documentato in letteratura scientifica, e da lunga pezza. Voglio dire che affermare che il fosforo è pericolosissimo non è un allarme da complottista: è un dato di fatto.
É sempre bene essere chiari subito. Andiamo avanti.
Nel caso di Porto Torres (Sassari) il problema è emerso nel 2015. In quell’anno, il 2015 appunto, qualcuno si era accorto che le scorie di fosforo erano disperse nell’ambiente. In altre parole il reato è emerso 8 anni addietro.
Facciamo finta che ora faccio il carabiniere e qualcuno mi dice che qualcun’altro sta inquinando “di brutto”. Faccio qualche appostamento, soliti rilievi, diciamo che in un mese porto le carte in Procura. Essendo un reato contro la comunità verrà preso con una certa precedenza. Diciamo che il magistrato, tempo due mesi si convince (si deve convincere) che ve ne è abbastanza per un processo. Comunicazioni, avvisi eccetera, altri 6 mesi e dopo 1 + 2 + 6 = 9 mesi il processo può iniziare.
E invece no. quei nove mesi diventano 8 anni, che con 5 di prescrizione salta tutto: chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, vulimmoce bbene…
Come mai tutto questo tempo? C’era forse il dubbio che le palte fosfatiche non fossero poi così malvagie? Come è possibile “frenare” un processo per una responsabilità così grande (=avvelenamento collettivo)?
Pare che i lunghi tempi siano stati determinati dalle perizie: uno dice che il fosforo è buono, tanto che lo trovi anche nella Coca-Cola, e l’altro dice che col fosforo ci puoi fare il topicida. In effetti non si può escludere che la Coca-Cola possa essere letale con i ratti, non è escluso.
In questo modo nessuno perde la faccia: i magistrati hanno fatto la loro parte, l’azienda ha dimostrato la sua innocuità, e gli organi di vigilanza hanno fatto vedere che vigilavano. É la classica situazione di “poteri convergenti”: ognuno fa qualcosa in maniera che l’opinione pubblica rimanga nel vago e poi si disinteressi.
SE IO FOSSI…
Adesso faccio finta di fare il magistrato. Davanti a me periti sollevano il dubbio che i fanghi non siano poi così pericolosi, anzi pare che facilitino la digestione. Molto bene, allora prendo tutti insieme i periti (ottimisti) e i dirigenti, ed ogni mattina faccio fare loro la colazione coi fanghi: caffelatte e fette biscottate con una bella spalmata di palta al fosforo. Credo che in una mattinata la questione sulla nocività possa essere facilmente risolta.
Poi quando saranno in cella a scontar la pena, gradiranno grandemente le pennette col pesto alla genovese, quello originale, senza il cadmio.