Modelli imbecilli

Ennesimo incidente sulla strada.

Dei disgraziati prendono in pieno una macchina: in quella macchina, piccola, ci sono una mamma ed il suo bimbo. Lo schianto, e un bimbo di 5 anni è via per sempre.

NUOVI IMPRENDITORI

Quel gruppo di disgraziati aveva noleggiato un auto, ma mica una Ford Ka di 20 anni, no: una bella Lamborghini tipo suv.

Si da il caso che questi “creativi”, facciano un mestiere serio:  gli influencer. Lì per lì mi sembrava una boiata eppure vado a vedere e scopro che il loro canale youtube guadagna sui 370K euro all’anno.

chissà come mai, ma da qualche giorno è stato azzerato il contatore delle rendite. chissà

Quindi questi fulgidi modelli hanno capito subito come “gira” investono in affitto di macchine superlusso e poi pubblicano il relativo video.

Siccome l’ignoranza è padrona, i loro video non riguardano aspetti tecnici, tipo coppia massima alla ruota, momenti torcenti, o il ponte De Dion, no, per carità!

Chissà come nascono questi “fenomeni”, uno pensa al cibo, che non è più quello di una volta, e poi magari è la famiglia:

…studia figliolo che poi diventerai bravo come me…

Nei loro video, ci sono delle soste culturali a MacDonald, e volendo ci sarebbe stato anche qualche bel rutto per impreziosire lo “short”. Pazienza, sarà alla prossima.

CATTIVO ESEMPIO

Una società che vuol sembrare intelligente (magari in modo naturale, magari!) dovrebbe vietare questi comportamenti. Anzi dovrebbero essere sonoramente banditi.

Al contrario abbiamo strumenti, i social, che distribuiscono ricchezza a della gente che produce queste porcherie.

In sostanza il messaggio che arriva, specie ai più deboli, i giovani, è: “non fare fatica, fai cose stupide e guadagnerai”.

Gli esempi sono molti. A cominciare dalla musica, oramai una cloaca, dove uno è famoso perchè “spacca tutto” oppure perchè fa il gay a tre. Orde di rapper incapaci di mettere insieme una subordinata o incerti nel pronome migliore. Rari gli strumentisti perchè suonare è difficile e lo strumento non perdona: o sei capace o sei una zolla.

LE FAKE LE FAKE!

Tutti i politici, quelli che dovrebbero capire “prima” sono in ansia per le fake news e nel frattempo lasciano che l’imbecillità diventi regola di vita.

Li capisco perchè è meglio avere degli elettori imbecilli, piuttosto che gente critica o dubbiosa.

Si vogliono mettere delle stringenti regole su chi pubblica scemenze (ma anche errori) e poi nulla da obiettare se delle persone propongono strampalate idiozie. Il fatto che questi influencer abbiano del “seguito” non significa che abbiano dell’intelligenza da dimostrare: significa solo che hanno polarizzato delle persone (persone? mah!) ancora meno dotate.

Ovviamente al legislatore non interessa elevare le conoscenze del popolo, altrimenti potrebbero ritorcersi contro di lui. A tutto questo pattume dobbiamo ringraziare le belle televisioni commerciali.

aranzulla.it, l’antesignano

É sempre tra i primi sito che i motori di ricerca propongono.

Da quel che si vede, pare che costui sappia tutto. un po’ come il 12 dell’allora SIP (servizio informazioni).

Se il nonno ha l’unghia incarnita sul sito è scritto qualcosa, oppure come rendere collegare il tv all’antenna, oppure come modificare le app, o come ripristinare lo smartphone. Il problema è che per scrivere un articolo tecnico, anche semplice ci vuole tempo ed è estremamente improbabile che un comune mortale sia in grado di produrre così tanto materiale.  Se ne sono accorti anche su Wikipedia, dove lì davvero la gente fa fatica a compeltare un periodo o una semplice didascalia.

Ma allora dov’è il “genio”? Da nessuna parte. Il team aranzulla.it segue le tendenze di ricerca sui motori di ricerca e cerca in rete delle pagine estere da tradurre, debitamente “carrozzate” e quindi le “serve” al pubblico. Perchè dico che le pagine non sono farina del suo sacco? Semplice: manca il percorso la sperimentazione, il che significa che qualcun’altro l’ha fatto al suo posto.

Stiamo parlando di un sito che muove milioni di euro all’anno, “utilizzando” il lavoro d’altri.

 

PARLA COME SCRIVI

Arriva poi una prof che “parla in corsivo”. Io, sarà una questione anagrafica, ero rimasto a quelli che parlavano con i somari. Il tono è urtante, di contenuti non ne parliamo, eppure è un riferimento in termini di trend. Credo si chiami “Elisa”.

In un suo video rimprovera gli haters tanto da dire che se guadagnano (gli haters) solo 1300 € è colpa loro. Veramente mi domando se possono esistere dei neuroni originali, non OGM che possano far dire in “bold” una frescata del genere. Prima di tutto gli haters hanno diritto di esistere tanto quanto chi si mette in pubblico. Poi, il pubblico non deve necessariamente essere osannante, se voleva questo si poteva fare papessa.

Poi prendere in giro chi è critico, solo perchè non “fattura” abbastanza è squallido. In teoria i meno raffinati potrebbero di rimando consigliarle il “classico-pi-greco-mezzi”  per aumentare il suo di fatturato. Tra persone di classe è d’obbligo.

Purtroppo questo è quello che passa il convento.

 

 

 

 

 

 

 

 

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