Le armi italiane fornite all’Ucraina non pronte alla battaglia (rt.com)

Il giornale (Financial Times) , citando un funzionario anonimo a Kiev, afferma che nessuno dei 20 obici forniti all’inizio di quest’anno era operativo.

 

Parte dell’equipaggiamento militare dato all’Ucraina dall’Italia all’inizio di quest’anno non è stato consegnato in condizioni pronte al combattimento, ha riferito sabato il Financial Times. Citando un consigliere anonimo del Ministero della Difesa ucraino, il giornale ha riferito che nessuno dei 20 obici semoventi forniti da Roma a Kiev era adatto per l’uso immediato.

All’inizio di questa settimana, un alto consigliere del presidente ucraino Vladimir Zelensky ha rivelato che il paese ha bisogno di ancora più armi per una controffensiva anticipata per avere successo.

L’outlet ha anche osservato che i tentativi di Kiev di persuadere gli Stati Uniti a fornirgli missili a lungo raggio e caccia F-16 sono stati finora vani.

Secondo il rapporto, se la controffensiva ucraina non sarà all’altezza delle aspettative in Occidente, i critici negli Stati Uniti e altrove metteranno in discussione la fattibilità di un ulteriore sostegno militare. I governi occidentali potrebbero alla fine decidere di costringere Kiev ad accettare un accordo negoziato, ha detto il Times.

Il giornale ha concluso che garantire importanti guadagni territoriali contro le forze russe sarebbe probabilmente un compito arduo per Kiev.

Mercoledì, l’assistente senior del presidente Zelensky, Mikhail Podoliak, ha insistito sul fatto che l’Ucraina ha ancora bisogno di più armi e attrezzature, contraddicendo il comandante statunitense delle forze NATO in Europa, il generale Christopher Cavoli, che ha affermato davanti al Comitato dei servizi armati della Camera che i sostenitori di Kiev avevano già consegnato il 98% dei veicoli da combattimento promessi all’Ucraina.

La scorsa settimana, la rivista Foreign Policy ha riferito che i carri armati Leopard di fabbricazione tedesca dati all’Ucraina da otto paesi probabilmente rappresenterebbero una sfida logistica per l’esercito di Kiev. Secondo quanto riferito, l’hardware utilizza una gamma di munizioni diverse, il che significa che l’Ucraina non sarebbe in grado di procurarsi le munizioni alla rinfusa.

I carri armati Abrams che Washington si è impegnata a fornire a Kiev all’inizio di quest’anno probabilmente impiegheranno mesi per arrivare effettivamente sul campo di battaglia.

 

COMMENTO

É davvero strano che eserciti molto “evoluti” come quello americano e NATO, siano così incapaci di gestire la logistica. Nel caso dei Leopard, è emerso addirittura che hanno calibri differenti: nemmeno Benny Hill avrebbe potuto immaginare tanto.

C’è il sospetto che qualcuno o qualcosa stia creando queste difficoltà, non tanto per favorire la Russia, quanto per “ripulire” i propri arsenali. Non vedo altra spiegazione, il che dimostra che l’Ucraina è solo un fantoccio nelle mani dell’Occidente, carne compresa (purtroppo).

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