da RT.COM
Non avete alcun potere qui: cosa significa il “mandato di arresto” della CPI per Putin
La Russia ha respinto le accuse di “crimini di guerra” contro il suo presidente come nulle e prive di effetto.
La Corte penale internazionale (CPI) ha affermato venerdì che il presidente russo Vladimir Putin e il commissario per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova potrebbero aver commesso crimini di guerra “deportando” e “trasferendo” bambini dall’Ucraina. Mosca ha respinto la mossa come assurda e non legalmente vincolante, dal momento che la Russia non ha mai ratificato la giurisdizione della corte.
Cosa sostiene la CPI?
La Camera preliminare della Corte ha emesso un “mandato di arresto” per Putin e Lvova-Belova, accusandoli di responsabilità personale e di comando per ciò che hanno descritto come “deportazione illegale della popolazione (bambini) e quella del trasferimento illegale della popolazione (bambini) dalle aree occupate dell’Ucraina”.
Le accuse sembrano essere basate sull’interpretazione del governo di Kiev degli sforzi russi per evacuare i civili lontano dalle aree di prima linea che l’esercito ucraino ha preso di mira, spesso con armi fornite dalla NATO.
Cosa significa “mandato”?
In termini giuridici, nulla. Sebbene la Russia sia stata uno dei firmatari dello Statuto di Roma, il documento fondante della CPI, non ha mai ratificato il trattato e si è ritirata ufficialmente da esso nel 2016. Qualunque cosa il tribunale affermi o faccia è nulla in Russia, hanno confermato venerdì sia il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
La Russia è la sola a non riconoscere la CPI?
Mentre 123 stati hanno firmato lo Statuto di Roma, 41 non lo hanno fatto, tra cui Cina, India, Arabia Saudita e Türkiye. Oltre alla Russia, anche Israele, Sudan e Stati Uniti hanno ritirato le loro firme. Il Congresso degli Stati Uniti ha persino approvato una legge nel 2002 che vieta qualsiasi cooperazione con la corte e autorizza “tutti i mezzi necessari e appropriati” per rilasciare qualsiasi americano – o cittadino di un paese alleato – dall’Aia, con la forza militare se necessario.
Qual è stata la reazione russa?
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha descritto l’annuncio della CPI come “oltraggioso e inaccettabile”. Il senatore Andrey Klishas, del partito di governo Russia Unita, ha detto che la CPI si è appena messa sulla strada dell’autodistruzione. L’ex presidente e vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha paragonato il “mandato” alla carta igienica.
Il senatore della Crimea Sergei Tsekov ha detto che la decisione della CPI dimostra che le istituzioni create dall’Occidente sono diventate “inutili e insignificanti”. Lvova-Belova ha ringraziato sarcasticamente la “comunità internazionale” per aver apprezzato il suo lavoro per aiutare a salvare i bambini dalla zona delle operazioni di combattimento.
COMMENTO MIO E NON SOLO
Dice “Abner” (un lettore che commenta l’articolo):
La decisione della Corte penale internazionale (CPI) mostra chiaramente che i suoi membri sono stati reclutati da sostenitori fascisti in Germania e in America e ha ammesso che gruppi con loghi nazisti sui loro vestiti hanno attaccato e ucciso famiglie contro la minoranza russa in Ucraina.
Inoltre, durante l’attacco degli Stati Uniti alla Serbia, all’Afghanistan e all’Iraq, questa organizzazione dormiva!
Dice bene quel lettore. Abbiamo dei simpatici signori sempre in vena di barzellette, ma con la Bilancia in mano.
Secondo l’accusa Putin ha deportato persone, specie bambini. Sì, e dove li portava? Al ristorante per mangiarseli? Essendo stato comunista è lecito supporlo.
Giusto per memoria: chi ha inventato i campi di concentramento? Sbagliato! Erano gli USA, lo fecero sulla pelle dei giapponesi (molti dei quali erano cittadini statunitensi). I crimini contro l’umanità non vanno in prescrizione, giusto? E allora come mai non fu perseguito l’allora presidente USA (e getta)?
Però poi gli americani hanno capito lo sbaglio di deportare, e allora quando con un finto attacco alla Maddox hanno fatto una vera guerra ai vietnamiti, in quel caso preferivano arrostirli lì sul posto. In questa maniera si son salvati dal delitto di deportazione. Questo sì che è rispetto del diritto internazionale.
Anche Pinochet fu rincorso dalla “giustizia penale internazionale”. Campò tranquillamente fino a che il cancro se lo divorò, ma era già troppo tardi, qui solo un assaggio: https://www.elciudadano.com/derechos-humanos/dictadura-de-pinochet-307-ninos-y-jovenes-asesinados-o-desaparecidos-y-10-mujeres-embarazadas-detenidas-desaparecidas/09/11/
E Putin sarebbe come Pinochet? Ma per favore…
L’imbecillità di un simile provvedimento è totale. Si vuole mettere una potenza mondiale con le spalle al muro, sulla base di prove simili a quelle utilizzate contro Milosevic. Poi scoprimmo che quelle erano balle, non bufale, quelle fanno un’ottima mozzarella!