I radicali sono imbestialiti: non sopportano Putin libero.
Essendo garantisti essi vorrebbero che fosse garantito il processo internazionale contro Vladimir Putin, per crimini contro l’umanità
GARANTISTI A TARGHE ALTERNE
Il meccanismo è semplice: se un mio amico sbaglia allora chiudo gli occhi. Se invece qualcuno fa qualcosa, ma non è mio amico, allora lo mando alla sbarra.
Sì, loro mandano alla sbarra, ma non uccidono. A dirla meglio, arriva la Natura e si porta via il condannato. Chiedete a Milosevic che ne sa qualcosa.
A sentire una delle promotrici dell’iniziativa, la radicale Giulia Crivellini, la questione mondiale è risolta: tolto il cattivo e trascinato all’Aja, tutto il resto sarà a posto.
A vederla così deve essere una che ha capito tutto, anzi molto:
Ancora non riesco a capire, limite mio, come si faccia ad essere solo da una parte e parlare di giustizia mondiale. Sulle prime pensavo che derivasse dall’abuso di nebbiolo, poi ho capito che il nebbiolo non c’entra: questi personaggi sono proprio così, crescono già orientati.
IL PRECEDENTE
La questione Russia e Ucraina non è nuova. Già nel 2017 la Corte si era espressa, qualcuno dice salomonicamente, e cosa c’è di male? Non era Salomone un Giusto Giudice? Oppure adesso non va bene neanche lui?
In ogni modo la Corte dell’Aja scriveva:
invitando poi entrambe le parti in conflitto alla piena implementazione degli accordi di Minsk
ovvero autodeterminazione dei territori (detta in breve). O ancora: che decida il Popolo (se andare coi russi o restare ucraino).
Chiaramente al sionista non piace l’armonia e quindi le cose sono, come ben sappiamo precipitate.
RAFFINATA OMISSIONE
Come si fa ad essere contro la giustizia? impossibile, solo un acrobata del diritto (dritto, è meglio) ne sarebbe capace.
Risulta che la Crivellini si sia mai adoperata (per esempio) per loro:
no, non risulta.
Quindi, la prossima volta, per evitare pagliacciate, evitiamo di fare due pesi e due misure.
Oppure cambiate padrone.