L’infermiera di Treviso e il morbillo

www.udinesetv.it/2023/03/01/finti-vaccini-ex-infermiera-dovra-risarcire-ulss-treviso

L’INFERMIERA

Non avrebbe assolto all’obbligo di vaccinare, così come prevedeva la sua mansione: siringa, batuffolo e…zac!

In pratica molti bambini trevigiani, non sono stati vaccinati dal morbillo.

A quanto pare questa infermiera era “scettica” sul vaccino per il morbillo, solo su quello. Figuriamoci chi è contro a tutti i e 12 vaccini pediatrici!

 

DISASTRO AMBIENTALE

Vista la non moria di bambinelli trevigiani, la locale Procura decide di indagare l’infermiera. Conferma della NON vaccinazione e quindi rapida condanna all’impiccagione, poi commutata in 8 anni (forse anche al 41bis, che oramai non si nega a nessuno).

 

RISARCIMENTO

La condanna, oltre che corporale (detenzione) prevede di rimborsare la ASL (Veneto) per il danno.

Per la peppa! Quindi vuol dire, per essere equi, che se per un esame clinico devo aspettare due mesi posso prendere a pedate qualcuno? Alla Don Camillo/Peppone.

La lavoratrice rea dovrà pagare circa 80.000 euro per il disastro che ha combinato. Io credo che se qualche vaccino avesse causato dei danni, la ASL avrebbe sborsato ben oltre gli 80.000 euro.

Forse è l’infermiera da rimborsare.

 

RIFLESSIONE

Primo, dov’è il danno? Quanti bambini hanno avuto problemi dalla mancata vaccinazione? Dai dati risulta zero (per fortuna).

E poi, bravo lo Stato ganassa: forte con i deboli e squaquarone coi forti. Voglio dire: invece di “pelare il posteriore” a quelli che inquinano e fanno morti davvero, questo simpatico Stato se la prende con una lavoratrice che quei soldi li guadagna in due anni (se va bene).

Ancora. Come mai quando esiste un danno da vaccino (eccome se esiste!) lo Stato fa il classico “pesce in barile”? Come al solito si parte dal presupposto che il vaccino sia come una compressa di vitamina C: buona in ogni caso. Magari il bimbo si è ammalato perchè è un problema genetico, magari è colpa del nonno. Tutti argomenti per evitare di rendere evidenti i danni e per risparmiare. In particolare, lo Stato così facendo protegge i produttori farmaceutici addossandosi la “responsabilità” per poi annullarla perchè come è noto:

il tacchino non prepara il Natale

in effetti i troppi rimborsi creano scompensi ai bilanci pubblici e siccome l’Europa (Kommissione) ci controlla allora non possiamo sforare. Chiaro, no?

 

FUTURO

Uno Stato del genere merita solo raffinati linguisti, mentre i documentati infermieri vi è la porta di uscita.

E uscendo che sbattano pure la porta: ne hanno buona ragione, intanto a Emanuela Petrillo faccio i migliori auguri, magari all’estero, tanto qui abbiamo lei:

 

 

 

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