Dice Cospito:
Pronto a morire in cella, il corpo è la mia arma
rintracciabile qui:
e il Nordio Ministro come reagisce?
Volpescamente, ovvio!
HA L’INTUITO
Lui (Nordio) capisce subito il significato subliminale della frase di Cospito. Apparentemente la locuzione “il mio corpo è la mia arma” parrebbe (ai più sprovveduti) una metafora, cioè una delle classiche figure retoriche.
Lui (Nordio) non è uno sprovveduto, figuriamoci. Negli anni scorsi ha fatto anche il pubblico ministero e quindi è esperto nel cogliere il dettaglio dirimente.
Certamente questo intuito nel sapere cogliere i significati, avrà dato grande forza alla sua capacità investigativa. Me lo immagino che riascolta il nastro:
Bepi, móla la šima!
il cui significato è “Giuseppe, lancia la corda”, ovvero una tipica espressione dei barcaroli veneti.
Ovviamente il barcarolo criminale viene prontamente agguantato perchè in quella frase (“lancia la corda”) si capisce subito che c’è una precisa istruzione delinquenziale. Per esempio quando i delinquenti devono caricare il bancomat sul furgone dicono proprio “Bepi, móla la šima!“, in modo da poter legare il dispositivo sul cassone.
TORNIAMO A COSPITO
Andiamo oltre. Secondo l’impenitente anarchico, che essendo anarchico, è lecito supporre che egli sia “poco” letterato, poco avvezzo alle alle forme retoriche. Insomma per Alfredo, un litote è un tipo di cane, un po’ come il cojote. Oppure il chiasmo bronchiale è un tipico malanno invernale.
Ecco quindi spiegato perchè la frase del Cospito è una vera minaccia: l’anarchico non usa forme retoriche, è diretto. Un po’ come coi selvaggi. Quindi Cospito sta pensando ad un’arma vera e propria, come se fosse un ordigno o una spada. Però Cospito è al passo coi tempi egli sa che il suo corpo, a furia di peti, può diventare una moderna e letale arma batteriologia: una terrina di borlotti e cipolla, e la nazione è in ginocchio.
Lui (Nordio) queste cose le conosce e quindi, le previene: che il marrano rimanga al 41bis (che non è un civico).
PERÒ…
Dunque Nordio ha fatto il pm, ma mi domando (assieme ad alcuni ancora detenuti): ma siamo certi che lui (Nordio) sa comprendere una frase? Siamo sicuri che sappia distinguere la realtà dalla metafora?
Lo dico perchè la vicenda Cospito è un cicinino preoccupante: se un magistrato compie simile “leggerezze” allora son dolori e siamo messi molto male. Altro che problema Giustizia!
Ho quasi l’impressione che diversi magistrati non sappiano, o non abbiano chiaro, il concetto di contesto. Se ad esempio Massaro (uno dei tanti messi in galera per sbaglio):
sto tornando col morto sul cassone, vai tu a prendere nostro figlio
Massaro faceva il muratore, un po’ come Bossetti, e stava tornando col camioncino con su l’escavatore.
Non ci voleva un genio, però tanto è bastato perchè si facesse 20 anni da innocente, per una cazza di telefonata che un “bravo funzionario” ha male interpretato.
Ora il nostro Nordio, cosa fa? Vuole imitare il suo collega?
A sembra che il nostro Guardasigilli per una figura retorica abbia fatto una “figura evitabile”. Ma tanto oramai il panorama è quello che è, siamo abituati, una più o una meno…