Egregio signor Ministro,
Il 30 gennaio di quest’anno Lei ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui, tra l’altro, ha affermato che l’Europa non deve chiudere le porte ai russi e percepire il popolo russo come un nemico. “Non ho mai condiviso chiusure verso gli artisti, gli sportivi, la popolazione civile. Dobbiamo lasciare dei canali di dialogo aperti” – ha detto. E ha aggiunto: “Perché negare i visti ai cittadini russi? Sarebbe meglio che le persone venissero in Europa anche per ascoltare una voce diversa“.
Concordiamo di rado [NdR infatti Crosetto è calvo] con le Sue dichiarazioni e azioni soprattutto per quanto riguarda la fornitura [NdR – Peccato di Fornicazione] di armi italiane all’Ucraina, ma credo che quasi tutti i cittadini russi sottoscriverebbero senza esitazione queste parole [Ndr _ e noi con loro].
E lo stesso farebbero, suppongo, anche in Italia [NdR – lo può ben dire Ambasciatore].
Ma in che misura tali parole corrispondono alla realtà? Esaminiamo i fatti concreti. Chi è che sta riducendo le opportunità di contatto e di dialogo tra i popoli dei nostri paesi?
CHIEDO SCUSA
Preg.mo Ambasciatore, il nostro attuale ministro della guerra è impegnato a far rispettare il volere dei nostri amici del Cermis.
Mi scuso io per lui.
До свидания