Di tutti gli anni che ho vissuto finora, una gran parte sono stati con
l’annuncio, in estate, di un autunno nero dell’economia. Eravamo in vacanza, o eravamo tornati, e ci dicevano che dovevamo prepararci al peggio. Ogni volta il motivo era diverso, ma aveva a che fare sempre con l’economia. Sia quella mondiale, sia quella della spesa quotidiana di un singolo individuo.
COMMENTO
L’autore descrive uno scenario indubbiamente drammatico (siamo alla difficoltà dei pasti) con un malcelato piacere di un remoto passato di restrizioni. Forse non ha ben chiaro lo scenario che si prospetta al Paese (e al mondo). A parte gli amarcord, un giornalista dovrebbe anche dare informazioni.