Una delle migliori democrazie al mondo (questo mondo, purtroppo) ha constatato che…
https://edition.cnn.com/2022/09/05/middleeast/idf-shireen-abu-akleh-investigation-intl/index.html
sul sito viene riportata la dichiarazione dell’esercito:
Per quanto non si possa determinare inequivocabilmente l’origine degli spari che hanno colpito la signora Abu Akleh, c’è un’alta possibilità che la signora Abu Akleh sia stata accidentalmente colpita da colpi di arma da fuoco dell’IDF, che sono stati sparati contro sospetti identificati come uomini armati palestinesi armati, durante uno scontro a fuoco in cui sono stati esplosi colpi pericolosi, diffusi e indiscriminati contro i soldati dell’IDF
GRAN PRECISIONE
Di due nemmeno una:
- hanno sparato ad una donna -> invece che uomini pericolosi
- Shireen era disarmata e “press” -> invece che cecchini
Se vogliamo aggiungere la persona colpita era sola, mentre la kommissione dell’esercito parla di alcuni uomini: o i militari israeliani sono ubriachi fradici e non sanno contare.
Mi verrebbe da dire che la kommissione di indagine non ha indagato, ma forse sto esagerando, meglio approfondire.
ORIGINE DEGLI SPARI
Giustamente la kommissione, appena svegliata, dice che non si può essere sicuri dell’origine degli spari, ovvero che non si può essere certi che provenissero dalla pattuglia israeliana.
E hanno ragione, è ovvio: normalmente i palestinesi pericolosi prediligono sparare ai loro giornalisti. É una loro vecchia usanza. Loro, i pericolosi palestinesi infatti, non si fidano della stampa e non hanno le nostre mezze misure.
Il fatto che la povera Shireen fosse col volto orientato verso la pattuglia israeliana e indi colpita (al volto) è spiegato così, come segue.
LA DINAMICA
Durante il conflitto a fuoco il capo pattuglia (israeliana) ha ricevuto una chiamata sul cellulare: era la moglie incazzata perchè lui le aveva segnato il parquet col mitra (si era portato del lavoro a casa). Ne è venuto fuori un putiferio: il militare tutto impacciato al telefono mentre i suoi uomini erano a chiedere “capo cos’è successo? Cosa possiamo fare”.
Ora in questo parapiglia, i pericolosi palestinesi hanno gattonato fino ad una via traversa vicina alla pattuglia e hanno poi sparato per far credere che fosse stata la pattuglia a colpire la giornalista.
Però la brava kommissione, che è non guarda in faccia a nessuno (diciamo che si mette dall’altra parte) è stata onesta: ha detto che forse, potrebbe essere stato un suo soldato. Forse, magari, ma non è certo.
CHE KOMMISSIONE!
Questo sì che indagare senza a 360 gradi.
Da noi, che siamo ortogonali, si indaga a 90-gradi. Insomma noi risparmiamo 270 gradi, mica paglia!
Da noi non abbiamo ancora capito se a Bologna sia stata davvero una bomba o un accendino difettoso. Oppure se I-TIGI, la strage di Ustica, sia stata la tavoletta del wc a fare quel pandemonio.
CONSIDERAZIONE
Proviamo a fare il solito esercizio, quello per gli addominali del cervello: facciamo finta che la tragedia di Shireen fosse avvenuta, che so, in Ungheria. Riusciamo a percepire l’acidità dei politologi e dei corifei commentatori?
“Ecco cos’è davvero il sovranismo!“, “Un crimine contro il mondo libero!” e via di seguito, fino all’ultima tromba: “L’Europa dice basta!“.
Invece, la solita ipocrisia, tutto copre, o meglio è una coperta stretta: se copre i furbi, i fessi rimangono scoperti. E pagano per i furbi!
Israele, il suo governo per primo, continua a rimanere fuori dalle regole che invece vuole siano applicate agli altri. Questo non è antisemitismo: è razzismo.
Ciao Shireen, sei passata e ti abbiamo lasciata.
Questo non mondo non merita i giusti, ora lo so!