La guerra dei DODO spiegata facile

a seguito dell’articolo “la guerra dei DODO“, ho ricevuto un messaggio audio da una cara persona che si è sentita offesa.

Siccome anche io preferisco la chiarezza, e siccome il sito è aperto a tutti, allora è bene che la comunità sia partecipe della vicenda: via web.

Ovviamente la cara persona ha un nome che qui è di fantasia: facciamo che si chiami Roberta. Siamo pronti?


Ciao Roberta, mi spiace che tu ti sia dispiaciuta e forse amareggiata per quanto ho scritto ne “la guerra dei DODO”.

Anche io sono rimasto sorpreso, non potevo immaginare che l’articolo ti/vi risultasse così velenoso.
Al contrario ritenevo che l’articolo fosse benefico, che stimolasse una qualche reazione, insomma, una sorta buona tisana.

Le offese riguarderebbero le attività che tu ed altre persone a te care stanno svolgendo per la comunità.

Inoltre mi rimproveri di scrivere senza conoscere i dettagli di queste vostre iniziative.

 

COMINCIO DAL TITOLO

Il titolo dell’articolo è un ossimoro in quanto come noto i dodo non reagirono ai predatori e finirono per estinguersi.
Perchè “guerra”? Perchè da anni è in corso una continua compressione dei diritti e delle vite delle persone. Tale situazione per me è paragonabile ad una guerra, almeno per quanto riguarda il disagio.

 

DELLE OFFESE E DELLE VITTIME

Quali sarebbero le offese e chi sarebbe l’offeso?
L’articolo è una carrellata su diversi eventi e non mi è facile capire ove sia l’offesa e soprattutto quale sia l’offesa.
Ora, siccome tutti sbagliano, potrei anche aver involontariamente denigrato qualcuno: fammi sapere dove/come è sarà mia cura provvedere subito e con le dovute scuse.
Figurati che ho cancellato o modificato articoli anche su semplici segnalazioni di inesattezze fattuali: figuriamoci se non sono attento all’altrui dignità!

CRITICA E OFFESA

A volte il confine tra critica ed offesa è labile, nel senso che la parte “colpita” può amplificare, anche involontariamente, quella che nei fatti è una solo una critica.
Vedi Roberta, il problema è che quando delle iniziative diventano pubbliche, evidenti, da quel momento diventano (le azioni) possibile obiettivo della critica.

Ragionando per complemento: se non si possono criticare le azioni allora a che serve la parola?

A tessere mielose lodi? Anche no.

NEL DETTAGLIO

A tuo avviso ho offeso il mercatino dei vestiti, nonchè l’iniziativa spagnola.

L’articolo voleva fare una panoramica dei diversi modi di “reagire” della popolazione alle pesanti vessazioni. Il tutto in forma generica, senza puntare a questa o quella persona. Se davvero l’intenzione era di offendere avrei potuto scrivere che il mercatino ABC della Sig.a ABC è una porcheria fatta per fregare la gente.
Oppure che l’operazione turca ABC, organizzata da PIPPO, è una colossale bufala contro degli speranzosi sprovveduti.

Ho scritto queste cose?

Avrai notato che nell’articolo sono state trattate anche altre iniziative? Allora vuol dire che l’idea di criticare il panorama delle iniziative è vero, è reale, e che ho tenuto fede al mio proposito iniziale: solo critica alle azioni “leggere” in un contesto purtroppo “pesante”.

MANCATA CONOSCENZA

Il fatto che io non sia a conoscenza dei dettagli di queste iniziative, non significa che non ne possa avere una opinione nell’ambito esteso. Mi spiego, se il progetto consiste nel fondare una colonia agricola (è un esempio ovviamente), io posso criticarne l’efficacia rispetto alla continua censura governativa. In altre parole con l’azienda agricola non recuperi i diritti calpestati. Io mi fermo a questa analisi di principio e non mi interessa se le vacche allevate saranno delle frisone piuttosto che chianine. Semplicemente non mi riguarda.

Ovviamente un simile progetto è una cosa seria, encomiabile,  ma è serio nell’ambito agricolo. Ora qui, il nostro problema non sono le melanzane, ma la libertà. Non so se ho reso il meglio il mio pensiero.

TEMPO PERSO

Ti chiedi a che pro io abbia scritto ciò.
Sì, l’articolo mi ha portato via del tempo. E giustamente uno si chiede: perchè? Ma questo tizio (io) non ha di meglio da fare nella sua vita?
No, negli anni ho impegnato il mio tempo in diverse iniziative senza chiedere uno spicciolo, da volontario all’hospice del Trivulzio, fino alla formazione in rete e financo ai siti da manutenere. Gratis et amore Dei.

Perchè gratis? Perchè a mio modesto avviso è un modo per mettere le persone al primo posto.

IL PARAGONE

Dovendo fare un paragone, cara Roberta, e stavolta spiace a me, sei scivolata nel pessimo gusto. Letterale:

ti faccio un esempio, ti vedo che compri un preservativo al supermercato. Dove cazzo guarda Mauro va a putt… [NdR: finisce con “ane”] e magari lo stai comprando per tua, per per tua figlia o magari hai deciso con tua moglie, visto che di figli ne hai già 8 e di usare il preservativo perchè lei non può fare altro, cioè io da fuori cosa posso sapere?

Complimenti, magia della retorica, chapeau!

Ecco, siccome ho una famiglia ed anche una figlia, qui sarebbe bene che tu ti fermassi, almeno per rispetto degli assenti.
Ora ascoltami, lo so, sono un po’ grezzotto, ma prima di parlare della mia famiglia è bene che chiunque si faccia il classico risciacquo orale.

Su di me accetto tutto, ma su di loro no, e da nessuno.

SCAMBIATORI VA MEGLIO?

perché scambista sappiamo che può essere una cosa a sfondo sessuale“.

Sì durante la scrittura ho temuto la possibile associazione sessuale, però facendo una mini ricerca in biblioteca, lo scambista è primariamente l’addetto agli scambi.

Per un istante ho pensato di scavalcare il problema usando “scambiatore”, ma qui diventava un termine da termotecnico, e quindi confortato dalla Treccani ho lasciato scambista.

Però attenzione: un conto è dire che gli scambiatori si trovano in un privè a scambiare maglioncini, un conto è citare un simpatico mercatino alla luce del sole. In questi casi non riesco a pensare a turbolenze erotiche. Come diceva fra’ Cristoforo “Omnia munda mundis“.

 

EQUIVOCO

Tu pensa che quando ho visto la tua richiesta di contattarti (per l’articolo) ho pensato che tu volessi in qualche modo partecipare, trovando comunque validi gli spunti del sito.
Probabilmente mi sono sopravvalutato o forse o sopravvalutato altri.
Insomma su stadiofinale.it non parlo solo di mercatini o di arancini, mi pare di scrivere abbastanza contro chi ci sta “seviziando”.

CONCLUDO

Il mio non è fuoco amico. Non sei tu un nemico e nemmeno io sono un artigliere.
La mia è una critica ad un certo torpore: abbiamo nemici che ci stanno massacrando e non trovo giusto che le uniche reazioni (pubbliche) siamo quasi dei passatempi. Sono anni oramai che propongo di reagire (sempre legittimamente).
Sul sito ci sono critiche, fatte con ironia, mai con acredine, ed anche proposte concrete da condividere.
Sono proposte in ambito divulgativo ed altre in ambito lavorativo.
Il tutto a gratis, senza chiedere quattrini a gente che magari fa fatica a mettere il pane in tavola.

Ribadisco che se quanto ho scritto offende qualcuno, pronta sarà la rettifica, ma non posso accettare censure su pregiudizi.

Io non giudico voi e voi non giudicate me.

Distinti saluti

One thought on “La guerra dei DODO spiegata facile

  1. Patrizia Settembre 5, 2022 at 12:58 pm

    Mi chiamo Patrizia Cattaneo e non Roberta.
    Non ho nessun problema nel prendere le responsabilità di ciò che ho detto a nome di tutto il coordinamento del gruppo del quale faccio parte.
    Ribadisco che hai scritto cose che non corrispondono alla realtà e anche la tua risposta è assolutamente fuori tema …questo ci fa capire che non hai compreso due volte.
    La prima quando commenti iniziative che non conosci e la seconda quando rispondi Roma per toma
    Noi tempo per star qui a criticare non ne abbiamo ..preferiamo fare.
    Ora togli il nostro volantino ed il mio screenshot perché non abbiamo tempo da perdere in ” cavolate “.

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