E poi venne la notte

“Questa mattina, visto il trend di perdite sempre più insostenibili e quindi l’impossibilità per la compagnia, nell’attuale stato, di alimentare in modo efficiente e produttivo due HUB, comunica l’improrogabile esigenza di abbandonare lo scalo di Malpensa.”

Ma veramente è successo?

Immaginate la mattina del 30 marzo 2008, quando Massimo, uno dei tanti operatori aeroportuali si presentò al lavoro e venne informato di questa nota operativa.

Sì è successo veramente

Tra la notte del 29 e 30 marzo 2008 la compagnia di bandiera Alitalia comunica la cancellazione immediata di 889 voli settimanali da e per lo scalo varesino.

 

 

Ci eravamo lasciati introducendo la nascita della grande Malpensa2000, completamente operativa dal 2001. Un progetto concepito nel 1985, inizio lavori nel 1987, bloccati per quasi due anni, tra il ‘ 92-93, per Tangentopoli, inaugurata nel 1998. Fortemente voluta dalla Regione Lombardia e Alitalia.

 

 

 

 

QUANTO CI E’ COSTATA QUESTA GRANDE INSTALLAZIONE AEROPORTUALE?

Questo HUB è costato all’erario pubblico circa 9 miliardi di Euro per l’infrastruttura, inclusa la creazione della ferrovia Malpensa Express, per l’ampliamento dell’autostrada, la costruzione della Pedemontana, la realizzazione del terzo satellite e della terza pista.

 

 

 

RICAPITOLANDO

In un territorio congestionato dagli aeroporti (articolo precedente), dopo aver investito una quantità esagerata di soldi pubblici ed investimenti europei, quelli che più di tutti lo avevano voluto, dall’oggi al domani decidono di trasformarlo in un’ennesima cattedrale nel deserto.

 

 

 

CONSEGUENZE

La perdita di più di 7 milioni di passeggeri l’anno di Alitalia mette in crisi il maggior handler aeroportuale italiano, Sea Handling.

La perdita monetaria costringe il gestore ad aprire mutui per pagare gli stipendi (poiché SEA handling è una controllata di SEA). Nel 2008 Sea Handling si affida agli ammortizzatori sociali e aprirà così la cassa integrazione che durerà 3 anni, più un anno di contrato di solidarietà.

Si hanno inoltre cospicue perdite nell’indotto. Le società di catering sono quelle maggiormente messe in ginocchio e contano licenziamenti e fuoriuscita di dipendenti. In aeroporto si perdono così 6-7 mila posti di lavoro.

Per recuperare il numero di passeggeri persi, Sea Handling stipula un accordo commerciale con la compagnia aerea low cost, Easyjet. Viene così quasi recuperata la perdita in termini di numeri di passeggeri ma a livello contrattuale e quindi monetario le entrate non corrispondono. A perdere, ancora una volta sono i dipendenti. Le umili entrate costringono l’abbassamento degli stipendi e l’aumento dell’utilizzo di contratti stagionali.

 

 

CHI HA REALMENTE VOLUTO LA FINE DI MALPENSA?

Nel 2008, Alitalia, in una delle sue solite crisi economiche, che mai andranno fuori moda, inizia la contrattazione con AirFrance-Klm per poter salvare le sue casse. Nei piani francesi però il ridimensionamento di Malpensa e la centralità di Roma Fiumicino sono fondamentali.

Ma questa è un’altra storia di cui ci occuperemo nei prossimi articoli.

One thought on “E poi venne la notte

  1. Mauro Ottobre 3, 2022 at 12:11 am

    In pratica per “convenienza” viene chiuso Malpensa. Come al solito la convenienza è estera (strano, eh!). Con i soldi che sono stati spesi questo NON è danno erariale, ma alto tradimento!

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