Diritto di recesso, di cittadinanza

Faccio un esempio. Gli esempi aiutano a capire.

Periodicamente ogni bravo operatore telefonico mobile (cellulare) modifica il contratto con i suoi clienti.

Non lo fanno per fregare dei soldi in più, no questo mai, lo fanno per darci delle cose che ci interessano poco. Come con gli imballaggi. Ovviamente la colpa è la nostra, che non sappiamo cogliere l’innovazione che c’è dietro a queste buone proposte.

In ogni modo, per fare questo l’operatore telefonico deve modificare il contratto col cliente, e allora il bravo e magnanimo operatore concede al cliente di andarsene senza che il cliente debba pagare la penale.

‘na figata! Cioè, prendo bastonate, ma se volessi non essere più bastonato allora mi vien concesso di andarmene senza pagare l’usura del tarello (manganello). Gloriosi! Questo sì che è marketing! Questa sì che è finanza creativa!

Ora passiamo al sodo.

Se nasco in Italia da genitori italiani divento cittadino italiano e mi becco i doveri ed i diritti sanciti in Costituzione. Ora, se , dico ,se , putacaso, qualcuno cambia la Costituzione, io posso essere libero di non essere italiano? Di recedere?

La Costituzione è un patto tra le persone, un po’ come le Sacre Scritture sono un patto tra Dio e gli uomini (credenti).

Quasi quasi recedo dalla cittadinanza (tanto non sono un percettore di reddito di c.).

Morirò apolide?

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