Buon compleanno, Assemblea!

In piena pandemia, affrontata da balconisti anonimi, pregatori esoterici, mandolinisti ottimisti, qualcun’altro provava a dire…

BUSTO DICE NO!

Era l’estate del 2021, anzi, per la precisione il 24. luglio del 2021, e a Busto Arsizio, in Piazza S. Giovanni, un gruppo di cittadini si trova e discute delle angosce del momento.

 

 

 

 

LA LOTTERIA DPCM

In quei tempi, dal 2020, eravamo come tanti tonti in sala scommesse: naso all’insù, verso lo schermo, per ascoltare cosa il Presidente del Consiglio (l’allora Conte) avesse disposto per la protezione del volgo (noantri).

Come tutte le sale scommesse che si rispettino, c’erano i vaticinatori (no, non vaccinatori) ed i profeti.

I primi spiegavano come sarebbe stato il nuovo DPCM: mascherina sù, pantaloni giù, solo acquisti salati, niente insaccati ecc.

I secondi, i profeti, vedevano oltre l’orizzonte: “è la fine, scappiamo in montagna (senza suocera)“, oppure “bisogna fare l’orto in balcone” e via dicendo.

Poi, inesorabile veniva estratto il DPCM, quello effettivo, quello che a Mattarella gli andava sempre bene.

E il DPCM, col modello carciofo, pian piano ci riduceva gli spazi: chiusi in casa, no assembramenti. Morire da soli.

 

TROPPE LIMITAZIONI

Queste limitazioni di libertà, per quanto “motivate” dalla salute, non andavano molto a genio a chi vede nelle transenne il nemico del pensiero.

Qualcuno cominciava a chiedersi se “…el tacon l’è pexo del buso…” ovvero se le limitazioni, che erano pesanti, ne valessero davvero la pena.

In un Paese, l’Italia, dove si vota poco, non si informa il popolo e dove bisogna solo obbedire, tutte queste privazioni di libertà erano un allarme. Infine, dulcis in fundo arrivò il Green Pass…

 

 

 

 

 

QUINDI IN PIAZZA

Da sempre la piazza è il luogo dello scambio, di opinioni e di merci.

La protesta si polarizza contro il Certificato Verde (che la neo-lingua vuole in inglese).

Questo agognato pezzo di carta o pezzo di smartphone, garantisce il lavoro e quel minimo di sopravvivenza sociale. Per gli altri, i recalcitranti c’è il “pianto e stridor di denti“.

Però i recalcitranti non vanno in piazza a piangere, no, urlano: “no greenpass!“. Urlano in corteo, urlano mentre stazionano vicino ad un tavolino in piazza.

 

 

 

 

 

AGGREGAZIONE SPECIALE

Le persone, dubbiose, curiose, si trovano a volte in piazza a volte in antri oscuri, ma hanno uno strano modo di aggregarsi: non esiste una gerarchia (i capipopolo), ma una struttura “aperta”.

La chiamano “orizzontale” il che è in parte vero, poi nella realtà a tenere il “fuoco acceso” sono sempre una manciata di persone, ma non esiste un “comando” o “direttivo” vero e proprio. Le decisioni vengono prese semplicemente a maggioranza. Si è in pochi e la cosa funziona abbastanza bene. Di sicuro è un modo speciale di stare insieme: ASSEMBLEA POPOLARE.

 

 

RAGAZZI, STATE COMODI

Il bravo potere, dopo il pane e lo spettacolo (di romana memoria) dispone che per i giovani vi sia l’ozio:  fermi come dei baccalà.

Ecco quindi che arrivano gli inviti a non protestare (tanto a che serve?). Si scomoda anche il Sindaco di Busto, che garbatamente, invita i giovani a fare i baccalà. Qui una lettera aperta di risposta.

 

CAROTA, BASTONE E CETRIOLO

Dopo aver dato la carota (qualche bonus e qualche mezz’ora di libertà) rimangono i recalcitranti i quali capiscono solo con il bastone: e quindi vai di Polizia Politica (no, l’OVRA non c’entra, quella era una creatura di Sua Eccellenza Benito Mussolini).

La neo-OVRA, al secolo DIGOS. viene impegnata a fronteggiare i recalcitranti. Poveri agenti, immagino il loro disagio a dover “fronteggiare” dei ragazzi (qualcuno è anche attempato) che parlano di Libertà e Costituzione! Altro che ISIS!

Fioccano i “fogli di via” che in neo-lingua si chiamano DASPO. A Milano va anche paggio: lì arrivano le manganellate.

 

TUTTO BENE?

No, non va bene. I provvedimenti restrittivi del Governo continuano, le piazze (quel poco che rimane) sono divise in mille rivoli che non riescono a confluire per creare il “blocco”.

Il potere se ne accorge e arriva addirittura alla “sorveglianza speciale” (qui un articolo) con l’intento di spegnere una volta per tutte i recalcitranti.

 

POCHI COME BUSTO

In effetti la protesta dell’Assemblea di Busto, la pervicacia nel presidiare, l’ardore nel gridare, sono tra i pochi casi del panorama del dissenso razionale. Anche la potente Milano è spenta (anche a suon di manganellate). Puzzer, deriso, è oramai ombra.

 

 

 

FUOCO DI PAGLIA

L’Assemblea di Busto, resiste, ma non convince. I numeri sono duri: molta gente si avvicina a questo “movimento”, guardano, ascoltano, annuiscono e poi lasciano.

É forse la mancanza di determinatezza, di reale obiettivo. Alla fine la protesta, salvo alcuni casi, è semplice corollario di slogan.

Eppure gli argomenti da denunciare ci sarebbero, ma uno strano “incantesimo” toglie fantasia ed energia.

Un movimento che non convince rischia l’estinzione prematura.

Bisogna unire persone che abbiano idee condivise. Bisogna aggregare, bisogna crescere numericamente.

Per fare questo bisogna comunicare, ed allora in diversi hanno provato, nel corso di questi mesi, con diverse forme di comunicazione: teatro, recite, financo quiz.

Tanti sforzi, certamente pesanti, ma portati avanti dai singoli, senza effettiva partecipazione. Sicchè come tutti i fuochi a base di paglia, dopo una gran fiammata, veloce e vivace, rimane solo cenere.

 

 

L’AMMENDANTE

Sia chiaro che la cenere, non è il passo finale, esiziale, ma rappresenta un passaggio forte: ad esempio in agricoltura la cenere è un ammendante, ovvero un correttivo che prepara il terreno a dare la massima fertilità.

Anche noi siamo fiduciosi e sappiamo che gli sforzi verso il Bene, non saranno mai vani.

 

 

 

 

 

BUON COMPLEANNO!

A tutte le ragazze e ragazzi dell’Assemblea di Busto, che con immense fatiche hanno camminato sin qui, faccio gli auguri per un anno passato insieme.

Era il 24 luglio, ma per noi sarà sempre il 24 di luglio!

Ora, lasciamo che il Potere-lurido incanti gli stolti, per noi la Storia è più Avanti!

Ad majora!

3 thoughts on “Buon compleanno, Assemblea!

  1. Max Luglio 26, 2022 at 5:57 pm

    Grazie per il lavoro che io trovo buonissimo spero sia visto da molti tra i moltissimi che sono passati dalla piazza di busto in questo anno un esperienza molto positiva in questi anni assurdi .Grazie assemblea popolare

  2. patrizia Luglio 27, 2022 at 3:08 pm

    Non mi ritrovo assolutamente nel fatto che l’assemblea venga definita come un corollario di slogan e mancanza di determinatezza visto che in un anno siamo stati gli unici che non hanno mollato con tutte le problematiche che esistono naturalmente in ogni situazione .Quei bisogna fare, aggregare , unire a chi viene richiesto? E’ responsabilità di un singolo?

  3. mauro Agosto 5, 2022 at 10:30 am

    Ciao Patrizia, l’articolo riconosce il “primato” dell’Assemblea, che era attiva mentre gli “altri” erano dormienti o rassegnati. Sempre l’articolo, voleva stimolare una reazione che fosse “concreta”. In pratica il manifestare fine a se stesso è, nei fatti , inutile. Quando una minoranza manifesta è per cercare di creare consenso, perchè senza numeri il fallimento è certo. Dammi un esempio di movimento “in discesa” che sia riuscito ad ottenere qualcosa di reale. Dico “in discesa” perchè , come ho scritto, molte persone cono entrate ( in Assemblea) e se ne sono uscite. Aggiungo che non sono contrario allo slogan, ma voglio ricordare che gli “strumenti” (p.es. slogan) devono essere al passo con i tempi, altrimenti si rischia la “sindrome del compagno Antonio”, la pateticità. Io rimango ottimista. Con stima, Mauro.

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