Ettore Francesco Sequi

www.italiaoggi.it/news/ucraina-ambasciatiore-russo-richiamato-alla-farnesina-sequi-non-riconosciamo-referendum-farsa-202210031231381671

 

 

“Attraverso le sue azioni la Russia mette gravemente a rischio la sicurezza globale”, ha proseguito l’ambascatore, che ha ricordato a Razov come “l’attacco a un paese sovrano e le minacce nucleari e su vasta scala (…) minano l’ordine basato su regole”.

 

COMMENTO

Pur avendo un ruolo preminente nell’ambito della diplomazia italiana, in pratica si è prestato a portavoce senza fondamenti. Il funzionario avrebbe dovuto semmai prendere le distanze da entrambi e non appoggiare una posizione illegale assunta dall’Ucraina sin dal lontano 2014.

Il riferimento alle minacce nucleari è del tutto arbitrario in quanto non  risulta dalla Russia una minaccia esplicita in tal senso. Che poi la minaccia possa essere reale o fattibile è abbastanza solare tenendo conto si tratta di una superpotenza nucleare con “pressioni” ai suoi confini.

 

 


 

www.corriere.it/cronache/22_giugno_06/farnesina-convoca-l-ambasciatore-russo-respinte-fermezza-accuse-amoralita-9297cc2a-e583-11ec-906c-66ab0a80b19b.shtml

 

L’ambasciatore Sequi ha anche però rinnovato la condanna per l’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa, ribadendo l’auspicio del governo italiano che si possa giungere presto a una soluzione negoziata del conflitto su basi eque e di rispetto della sovranità ucraina e dei principi del diritto internazionale. Ha infine sottolineato l’importanza di definire rapidamente un’intesa per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini per evitare gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale.

 

COMMENTO

Per quanto si sia trattato di un intervento istituzionale, risulta stridente la mancanza di considerazioni del punto di vista russo. Come noto i conflitti che maturano nel tempo hanno ragioni da entrambi i fronti. Addirittura in questo caso vi sarebbe il sospetto di inversione, ovvero, che disattendendo gli accordi di Minsk, sia stato Zelensky ad accendere la miccia.

Nei fatti, il diplomatico si è comportato seguendo pedissequamente la narrativa “ufficiale”, ignorando le buone-e-minime regole della diplomazia (ovvero di tener conto delle ragioni di tutti).