La protesta sarebbe stata rivolta alla «presenza di vessilli dello Stato di Israele» ma «senza alcuna valenza discriminatoria nei confronti del popolo ebreo». I testi della difesa, tra cui Moni Ovadia, hanno suffragato tale versione, insistendo sulla distinzione tra «antisemitismo» e «antisionismo».
COMMENTO
Non è chiaro il motivo per il quale i giudici di Milano (sempre gli stessi?!) non si “smentiscano”.
I fatti contestati agli imputati sono evidentemente insostenibili in quanto l’odio razziale non è nemmeno paventato, semmai capziosamente frainteso (al limite della calunnia).
L’articolo mostra un fastidio perchè “qualcuno” non è stato protetto abbastanza condannando gli imputati. Ci chiediamo: chi sono costoro da “proteggere”?